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Mestre Marghera / Via Colombara

"Minacciata per abiti occidentali? Impossibile, vogliamo la verità"

Syed Kamrul, responsabile dell'associazione Venice Bangla School, commenta la possibile aggressione di una giovane in centro a Mestre

"Noi della comunità bengalese vogliamo sapere la verità. Cos'è successo lunedì scorso?". A parlare è Syed Kamrul, responsabile dell'associazione Venice Bangla School. Uno dei punti di riferimento dei tanti suoi connazionali che vivono nel centro mestrino. Syed prende la parola per sottolineare lo sbigottimento che la sua comunità ha provato nel venire a conoscenza della possibile aggressione di qualche giorno fa, quando una universitaria bengalese sui vent'anni sarebbe stata presa a male parole e minacciata da un gruppetto di cittadini di nazionalità straniera in via Colombo, a due passi da piazza Ferretto. Motivo? Indossava abiti occidentali.

"Non crediamo che ciò sia accaduto per motivi religiosi o perché la ragazza vestiva in quel modo. Tanti ragazzi vanno a scuola e all'università con capi occidentali, anche se è vero che tantissime donne indossano i nostri abiti tradizionali". Insomma, secondo il rappresentante della comunità bengalese il "diverbio" sarebbe scaturito non per motivi etnici o religiosi, bensì, forse, si sarebbe trattato di una "baruffa" amorosa o di altro tipo.

"E' il mio punto di vista, ma mai per un abito è accaduto qualcosa del genere - continua Syed Kamrul - le ragazze qui sono libere di fare tutto quello che vogliono. Nessuno nella nostra comunità parla della possibile aggressione avvenuta in centro a Mestre, dove vivono migliaia di bengalesi. Tra via Colombo e via Cappuccina ci sono 14 negozi gestiti da commercianti nostri connazionali. E nessuno ha visto o sentito nulla alle nove di sera? La nostra comunità - conclude - vuole sapere cosa realmente è successo, affinché non ne venga infangato il nome".

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