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Omicidio a Mestre in viale Vespucci, anziana massacrata a coltellate

Nella casa della vittima, Lida Pamio, 87 anni, mancherebbero all'appello portafogli e alcuni preziosi. E' stata uccisa con due fendenti giovedì pomeriggio. Indagini a 360 gradi

E' stata trovata in un lago di sangue Lida Pamio. Con la maglia sulla faccia, due ferite da arma da taglio all'addome e alla gola e segni di un tentato strangolamento alla gola con il laccio del suo "Salva la vita Beghelli". Una lama ancora conficcata nella pancia. Un delitto orribile quello perpetrato giovedì in un appartamento al secondo piano di un palazzo di viale Vespucci a Mestre. Una donna cui la vita aveva tolto un figlio giovane per un incidente stradale e il marito a pochi anni di distanza, 87 anni, è stata uccisa a coltellate. Senza pietà. A trovare il corpo, riverso sul pavimento della cucina, il nipote sessantenne della vittima, che era venuto a prenderla per accompagnarla a una visita medica. Le tapparelle non erano abbassate, ma Lida Pamio al citofono verso le 17.30 non rispondeva. Quindi la decisione di salire, grazie al mazzo di chiavi che l'uomo possedeva, e controllare. Quindi l'orrenda scoperta.

L'anziana potrebbe essere stata vittima di una rapina finita male. Oppure l'abitazione messa a soqquadro, i cassetti aperti e la confusione potrebbero essere tutta una messinscena. La donna era autosufficiente ma aveva problemi di udito. Secondo quanto racconta un vicino di casa l'anziana apriva la porta a tutti per capire chi fosse a suonare. Una consuetudine che potrebbe esserle risultata fatale. I coltelli, repertati dalla polizia scientifica, sono stati trovati sul luogo del delitto.

Nessuno dei residenti sembrerebbe essersi accorto di nulla. Anzi, molti a poche ore dall'omicidio sono rimasti sorpresi nello scoprire ciò che era accaduto. Molte le tracce di sangue lasciate dall'aggressore, sia sul pianerottolo dell'appartamento, sia per le scale. Ma nessun segno di effrazione. Ciò sta a significare che la vittima ha aperto la porta all'assassino o perché lo conosceva o perché voleva capire chi fosse.

Mancherebbero all'appello sia il portafoglio della donna, sia alcuni oggetti di valore. La polizia, nel corso della tarda serata di ieri e questa notte, ha sentito i vicini di casa nel commissariato di via Ca' Rossa. Al vaglio degli investigatori anche le telecamere di un istituto di credito vicino all'abitazione della vittima.

Per chiarire tempi e cause della morte il pubblico ministero conferirà stamattina l'incarico per l'autopsia che sarà eseguita entro sabato dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli.

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