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Punta di passo Campalto, questione dei ripetitori Rai e del cantiere privato da sbrogliare

Ci prova l'onorevole e consigliere Pd Nicola Pellicani interrogando il Consiglio dei ministri. Variante approvata in Consiglio comunale per la gronda, bocciata dai Dem che sulla partita non mollano

Per rendere davvero pienemente godibile da veneziani, mestrini e campaltini in particolare, l'area di punta passo Campalto, bisogna arrivare a percorrere l'ultimo miglio del progetto di riqualificazione della gronda lagunare e parco San Giuliano, dice l'onorevole e consigliere comunale del Partito Democratico Nicola Pellicani. Il piano di riqualificazione, approvato pochi giorni fa dalla maggioranza in Consiglio, è stato bocciato dal Pd, che però sulla zona non intende mollare la presa. Tanto vale che quell'affaccio sulla laguna dal grande valore dal punto di vista ambientale, paesaggistico e simbolico, per il legame con l'acqua dei veneziani di terraferma, venga totalmente recuperato a uso pubblico. Per questo ora Pellicani chiede che la matassa sull'area venga completamente sbrogliata. E lo fa interrogando, a questo punto, chi può essergli maggiormente vicino: il Consiglio dei ministri, il ministro dello Sviluppo economico e quello dell'Economia e Finanze. 

L'accordo pubblico-privato

Secondo Pellicani, occorre che il Comune torni nella disponibilità dei terreni, già di sua proprietà, che si affacciano alla laguna, occupati dal cantiere Marchi attualmente. E serve che l'area demaniale concessa alla Rai, molti anni fa, (5 ettari di terreno), che ospita gli impianti di Campalto, in parte disattivati per eccesso verificato da Arpav di emissioni di onde elettromagnetiche, venga bonificata e torni a uso pubblico. «La variante al piano degli interventi, nel quale è previsto un accordo pubblico-privato, per valorizzare la vista sulla laguna, lo sviluppo del parco San Giuliano, il riordino degli approdi al servizio della nautica, un turismo ecosostenibile, la connessione acquea da passo di Campalto alla città antica e alla laguna nord, dovrebbe svilupparsi in un'area molto pregiata, in parte di proprietà privata, gestita dalla partecipata Raiway. Tutta l'area è connotata da scarsa cura e manutenzione, mentre nuove tecnologie, anche satellitari, sarebbero in grado di garantire gli obblighi di diffusione del segnale fino al Friuli-Venezia Giulia e Istria», scrive Pellicani.

L'ampliamento di punta del passo di Campalto

«Se il Comune rientra nella disponibilità di quella porzione dell'area Rai, può allargare la superficie della punta del passo di Campalto e permettere un accesso facilitato e in sicurezza al limite dell'acqua da parte dei cittadini», continua il consigliere. La zona potrebbe essere utilizzata anche per l'organizzazione di eventi. Pellicani chiede al presidente del Consiglio di approfondire se gli obblighi di diffusione del segnale siano ancora vigenti e se non sia comunque possibile diminuire l'impatto elettromagnetico con nuovi mezzi tecnologici, visto che lì vicino si trova anche il villaggio Laguna. «Solo se l'amministrazione comunale potrà entrare nella disponibilità dell'area (o di una parte significativa di essa) - conclude Pellicani - sarà possibile avviare la realizzazione di un vero progetto pubblico, condiviso con la popolazione e le associazioni del territorio».

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