La "manovra di Heimlich" è quella tecnica che in tutti i corsi di primo soccorso reputano fondamentale per poter salvare la vita di una persona che sta soffocando. Ora una mamma dovrà ringraziare a lungo una maestra che questa tecnica l'aveva appresa nel migliore dei modi.

Nella giornata di lunedì infatti, come riporta il Gazzettino, nella scuola d'infanzia "Angolo azzurro" di via del Rigo a Carpenedo, si è rischiata la tragedia e solo la prontezza di un'insegnante ha evitato il peggio. La vicenda viene confermata dal personale scolastico, contattato telefonicamente martedì mattina. Un bambino, mentre stava pranzando con i compagni, ha rischiato di soffocare. Un boccone di mozzarella gli era andato di traverso ed in pochi istanti il suo volto era diventato cianotico.

I compagni impauriti ed impietriti davanti alla scena oramai avevano temuto il peggio, ma la pronta reazione delle maestre è stata provvidenziale. Una di loro infatti ha immediatamente preso in braccio il bambino e ha praticato le operazioni che tante volte aveva testato sul manichino usato nei corsi di sicurezza. Uno, due, tre colpi con le mani chiuse spingendo verso l'alto sull'addome del piccolo e la grande speranza di vedere il boccone che era andato di traverso schizzare fuori dalla bocca del bambino. Dopo alcuni interminabili secondi il pezzo di mozzarella che ostruiva le vie respiratorie è stato espulso ed immediatamente il volto del piccolo è tornato ad un colore naturale.

Tanta è stata la paura ma l'insegnante, che vuole restare anonima, ha avuto sangue freddo e coraggio. Ora il piccolo sta bene e i soccorritori giunti nell'asilo non hanno potuto far altro che complimentarsi con la mestra per l'esecuzione perfetta della "manovra di Heimlich". Ancora una volta quindi si dimostra di fondamentale importanza la formazione, anche in materia di primo soccorso, delle insegnanti. Un corso di poche ora può salvare una vita, e quella dell'Angolo Azzurro è stata la dimostrazione lampante di ciò. Certo è che nell'istituto possono essere soddisfatti per il lieto fine di questa storia: "Proprio così, è stato salvato da una delle nostre maestre", conferma il personale scolastico con una legittima punta d'orgoglio.