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Mestre: negozio di vestiti "pizzicato" con due lavoratori in nero su tre

Continuano i controlli della Questura sulla regolarità delle attività commerciali in via Piave. A finire nella rete stavolta un esercizio con due giovani cinesi irregolari, di cui uno minorenne

Dopo il salone di parrucchiera "Sole Rosso", chiuso per sfruttamento di manodopera clandestina, e il ristorante cinese "Mondo Nuovo", trovato con escrementi di topo e testa di capretto in cucina, continuano i controlli da parte della questura di Venezia sulla regolarità delle attività commerciali in via Piave a Mestre. Questa volta, martedì scorso poco prima di mezzogiorno, a venire "pizzicato" dagli agenti è stato il negozio di abbigliamento "Incredibile", al civico 8.

Dei tre lavoratori trovati all'interno, infatti, tutti di origine cinese, solo uno, poco più che 20enne, era regolare. Gli altri due, una 19enne e un minorenne 17enne, erano completamente in nero. Il 20enne, non sapendo che gli agenti li stavano osservando da un quarto d'ora, ha tentato di salvarsi in extremis affermando che gli altri erano solo degli amici venuti a trovarlo. Una balla.

 

C'era chi vendeva, chi svuotava o riempiva scatoloni e chi sistemava la merce. Lavoratori a tutti gli effetti. Sul posto è arrivata anche la guardia di finanza per approfondire la situazione amministrativa. E' stato chiamato poi il garante dell'attività, un cittadino cinese con precedenti per ricettazione e violazione di obblighi lavorativi. Del titolare, denunciato per l'utilizzo di manodopera minorenne, neanche l'ombra. La pratica ora è nelle mani della Direzione provinciale del lavoro, che probabilmente decreterà la cessione dell'attività del negozio. Solitamente, infatti, se più del 20% della forza lavoro di un'azienda è in nero quest'ultima viene chiusa. In ogni caso arriverà anche un'ingente sanzione amministrativa.

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