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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Mestre, stabile il numero degli sfitti. «Migliorare la comunicazione per attrarre investitori»

La proposta di Confesercenti: «Ci si concentri su ciò che la città ha da offrire in termini culturali, di intrattenimento, enogastronomici e immobiliari» 

Le saracinesche abbassate nel centro di Mestre si attestano a un 20% del totale e il dato è stabile da almeno 7 anni con massimi del 23%. Nel frattempo, Mestre è molto cambiata con una serie di trasformazioni urbane che ne hanno radicalmente modificato i tratti essenziali. «Se da un lato il centro urbano si è innegabilmente abbellito, dall'altro si è assistito ad un vero impoverimento dell'offerta commerciale. La sola città non riesce a sostenere le attività commerciali anche a causa di un generale impoverimento e del costante calo del potere di acquisto che colloca il territorio veneziano agli ultimi posti tra le province venete anche per Pil pro capite. Come invertire questo trend? Non ci sono soluzioni semplici e non è elencando tutto ciò che manca a Mestre che si svolge, in fin dei conti, un così grande servizio alla città», sono le parole di Alvise Canniello, responsabile Ufficio Sviluppo Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo.

«Ci si concentri piuttosto - prosegue Canniello - su ciò che invece la città ha da offrire in termini culturali, di intrattenimento, enogastronomici e, financo immobiliari, per attrarre visitatori ed investimenti. Spesso registriamo una cattiva comunicazione che la città dà di sé in termini di possibilità esperienziali, iniziative e attività di cui invece certamente non è carente». Nei sondaggi che periodicamente Confesercenti realizza coinvolgendo potenziali consumatori e visitatori, si registra un costante gap tra la percezione della città e la sua reale e oggettiva offerta. «Come Confesercenti siamo impegnati da anni a sostenere i nostri associati e a provare ad accompagnarli verso un'innovazione nel modo di presentarsi e di offrire servizi sempre più attenti alle esigenze dei consumatori sfruttando tutte le tecnologie possibili», spiega Canniello. Per Confesercenti, «una città che riesca finalmente a connotarsi per essere luogo dell'innovazione, che possa ritrovarsi nel definire un palinsesto di eventi chiaro (molti già in programma fino alla fine dell'anno) e che possa dare di sé una immagine di unità di intenti tra commercio, ristorazione e cultura - conclude -, è un obiettivo rispetto al quale continueremo a confrontarci con tutti gli attori in gioco».

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