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Pensionato picchiato dal "branco", fiaccolata antiviolenza a Mestre

Alcuni parenti del 64enne preso a pugni in via Verdi, che si trova in coma all'ospedale, hanno organizzato un corteo mercoledì 12 settembre sui luoghi dell'aggressione: "Non accada più"

Rimangono gravi le condizioni del 64enne di Mestre che domenica sera è stato preso a pugni da alcuni giovani in via Verdi a Mestre. L'uomo rimane ricoverato in prognosi riservata all'ospedale dell'Angelo di Mestre in rianimazione. In coma. Sulle sue condizioni i sanitari preferiscono non sbilanciarsi.

Intanto non si affievolisce l'ondata di indignazione che ha colpito il centro mestrino, alle prese con una recrudescenza della violenza, soprattutto in alcune zone. Per questo, "per far sì che altri fatti del genere non accadano mai più", dichiara una parente su Facebook, alcuni nipoti del pensionato hanno organizzato una fiaccolata a Mestre mercoledì 12 settembre, alle 20.30. Punto di ritrovo galleria Matteotti. "Mi piacerebbe placare rabbia e dolore - dichiara la parente sul social network - in questo momento sono i sentimenti che dominano su tutto". Per incanalare questi sentimenti in maniera positiva è stata organizzato il corteo: "Anche davanti a una violenza così brutale e gratuita si può reagire senza generarne altra - conclude la parente - Chi condivide è invitato alla fiaccolata. Ognuno porti una candela o una fiaccola".

Il corteo partirà da galleria Matteotti in direzione di via Verdi fino a raggiungere il luogo dell'aggressione. Da lì tornerà indietro in direzione di via Poerio per proseguire poi in piazza Ferretto. Una volta in via Palazzo si raggiungerà la sede del municipio di Mestre.

 

Continua il lavoro degli inquirenti, che dal ricovero di mercoledì scorso dell'uomo hanno lavorato alacremente per ricostruire la dinamica dei fatti. Stamattina l'auto del 64enne è stata sequestrata. Gli esperti della polizia scientifica avrebbero rinvenuto alcune tracce di sangue del pensionato all'interno dell'abitacolo. La speranza degli inquirenti è che uno dei componenti del "branco", quello che lo avrebbe colpito attraverso il finestrino della macchina, abbia lasciato la sua "firma". In modo da "incastrarlo".

Stamattina quattro dei sei giovani identificati dagli inquirenti sono stati ascoltati dagli inquirenti in Procura. L'intenzione è di fare luce su alcuni dei punti oscuri che ancora caratterizzano la vicenda. Secondo quanto dichiarato da altri due componenti del "branco", che devono rispondere a vario titolo di lesioni gravissime, danneggiamento aggravato, violazione di domicilio e tentata rapina, a picchiare il 64enne sarebbero stati in tre: secondo loro non si sarebbe trattato di un "pestaggio" ma di alcune "manate", dopo essere stati provocati. Nel secondo "round" della vicenda, accaduta nel giardino condominiale dove abita il pensionato, uno di loro (riconosciuto dall'uomo prima di essere ricoverato per emorragia cerebrale) avrebbe picchiato di nuovo il malcapitato, rompendogli gli occhiali e intimandogli di consegnare i soldi che aveva.

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