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Tentano di rubare le auto nel park, fermati due minori clandestini

Un 17enne e un 15enne sorpresi domenica a rovistare dentro i veicoli nel parcheggio scambiatore di via Miranese. Avevano tagliato i cavi d'accensione

Sorpresi a rovistare nelle auto parcheggiate, ora due minorenni sono nei guai. È di domenica mattina l'intervento di una volante della questura di Venezia nel parcheggio scambiatore di via Miranese, dove era stata segnalata la presenza di una macchina con il finestrino aperto. Gli operatori, giunti sul posto, hanno effettivamente trovato una Mazda 6 di colore nero aperta: all’interno tutto era stato gettato alla rinfusa, mentre la plastica protettiva del piantone di guida era scoperchiata e i fili elettrici recisi.

Nello stesso momento gli agenti si sono accorti della presenza dei due ragazzini: stavano maldestramente tentando di nascondersi all'interno di un'altra vettura, una Renault Clio parcheggiata a poca distanza, dalla quale si affacciavano per osservare i poliziotti sperando di non essere visti. A quel punto inevitabilmente i giovanissimi sono stati stanati, mentre veniva accertato che anche nella seconda auto la serratura anteriore sinistra della portiera era stata forzata e i fili elettrici di accensione tagliati e sbucciati, pronti per essere collegati tra loro per far avviare l’auto.

Bloccati e identificati, i due sono risultati cittadini stranieri, rispettivamente un 17enne di nazionalità algerina e un 15enne di nazionalità irachena. In tasca al 17enne è stato inoltre trovato uno smartphone di ultimo modello, del quale non era in grado di giustificare il possesso. Condotti in questura, si è accertato che i due ragazzi erano del tutto sconosciuti agli archivi di polizia, e quindi clandestini sul territorio nazionale: sono stati entrambi denunciati per i reati di tentato furto aggravato in concorso, ricettazione e possesso di oggetti atti ad offendere; dopodiché lunedì mattina sono stati accompagnati ai servizi sociali, per la collocazione in una struttura protetta.

Lo smartphone è stato sequestrato, così come le forbicine trovate addosso a uno dei due e verosimilmente utilizzate per lo scasso. Successivamente il telefono è stato restituito al legittimo proprietario, un cittadino inglese recentemente derubato.

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