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"Tremila euro per rilasciare suo figlio": finta avvocato tenta raggiro ai danni di un'anziana

Il fatto nel pomeriggio di giovedì, attorno alle 14.50. La donna stava già preparando il denaro, quando ha ricevuto il supporto di una vicina di casa, che le ha aperto gli occhi

Una chiamata inquietante, specie se a riceverla è un'anziana signora. Sono le 14.50 di giovedì quando una donna di Mestre viene contattata al telefono di casa da una fantomatica avvocato, che dichiara di rappresentare suo figlio, trattenuto alla caserma dei carabinieri per delle ragioni non meglio precisate durante la breve telefonata. Le indicazioni del presunto legale sono chiare: 3mila euro o una grossa quanittà d'oro sono il requisito indispensabile per far "uscire" il proprio ragazzo. La donna specifica, al termine della telefonata, che sarebbe passata lei stessa a ritirare l'ingente somma per risolvere la spiacevole questione.

Forse presa dal panico, in parte per ingenuità, l'anziana signora ha cominciato a raccogliere quanto richiesto dall'avvocato, riferendo la situazione, per sua fortuna, anche ad una vicina di casa, forse per avere un po' di conforto. La donna, con la mente lucida, ha fiutato subito l'odore di truffa, invitatandola a mantenere la calma e a rivolgersi quanto prima alla locale polizia.

La signora ha quindi provveduto a contattare il 113, spiegando agli agenti le circostanze e segnalando che sotto casa c'erano già degli individui sospetti, a lei sconosciuti. Dopo aver contattato il figlio e aver ricevuto smentita ufficiale di tutta la vicenda, la centrale operativa ha inviato sul posto una volante, arrivata quando oramai i probabili truffatori avevano tagliato la corda, presumibilmente dopo aver "mangiato la foglia".

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