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Mercoledì, 22 Marzo 2023
Mestre

«Numerosi episodi di violenza», chiusa per dieci giorni l'Area City di Mestre

Il provvedimento a seguito dei «numerosi comportamenti basati su violenza a persone e cose avvenuti all’interno della discoteca». La risposta del locale: «Avviliti e delusi, tuteleremo i nostri diritti»

Il questore di Venezia ha disposto la sospensione della licenza di esercizio della discoteca Area City di Mestre per dieci giorni. «Il provvedimento - si legge in una nota della questura - è stato adottato in seguito ai ripetuti interventi e segnalazioni raccolte da parte delle forze dell’ordine che, nel periodo tra la fine del mese di ottobre e il recente fine settimana, hanno costituito un oggettivo susseguirsi di episodi di violenze ed illeciti ai danni di clienti, alcuni dei quali minorenni, determinando una situazione di allarme sociale, per la minaccia dei precipui interessi della tutela dell’incolumità  e della sicurezza pubblica».

Tra questi, sono significativi i «numerosi comportamenti basati su violenza a persone e cose avvenuti all’interno della discoteca - spiegano dalla questura -, e i fatti di violenza fra i quali spicca, in particolare, un’aggressione avvenuta ai danni di un cliente che ha subìto la frattura del setto nasale con prognosi di 25 giorni, compiuta da un avventore in evidente stato di alterazione dovuto all’abuso di bevande alcoliche».

Il provvedimento è stato notificato al titolare nella mattinata di giovedì dagli agenti della divisione di polizia amministrativa e sociale. «L’iniziativa è tesa a lanciare un messaggio alla categoria poiché, pur consci del momento difficile da cui si sta uscendo, la crisi deve costituire la base per una ripartenza virtuosa - spiegano dalla questura -. L’autorità chiamata a pronunciarsi su questa questione guarda con attenzione ai giovani che in questa fase della pandemia hanno sofferto l’assenza di quei momenti ludici a cui avevano diritto, ma ripartire non può mai significare mettere a rischio la propria vita e la propria salute perché non c’è la consapevolezza di chi gestisce queste attività a farlo nella maniera giusta».

Il locale: «Delusi e avviliti»

Da parte del locale, è stato divulgato un comunicato in cui si spiega che «siamo profondamente avviliti e delusi dalle motivazioni poste a fondamento di questa decisione da parte delle autorità. Tuteleremo i nostri diritti nelle sedi opportune, tuttavia vogliamo divulgare quanto viene contestato in modo che i nostri clienti e amici siano informati delle motivazioni e possano comprendere il nostro disappunto». La società ha allegato una serie di episodi avvenuti negli ultimi mesi nel locale. «Un breve riepilogo - spiegano - di alcuni fatti che hanno portato a questo provvedimento, augurandoci che qualcuno possa aiutarci ad individuare quale possa essere la nostra “colpa”. Motivazioni che hanno portato alla chiusura di un’azienda con oltre 30 anni di storia, 35 dipendenti, un indotto di altri 50 collaboratori e che negli ultimi 2 anni ha potuto aprire 3 mesi ed è in attesa di ristori da oltre 18 mesi».

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