Negozio adibito a luogo di culto, Ca' Farsetti blocca la nuova moschea in via Mestrina
A segnalare rumori e suoni compatibili a quelli della preghiera sono stati i cittadini. Sono seguiti controlli di Digos e Municipale. Il Comune contesta lavori abusivi
Dovrebbe essere negozio, ma di fatto non lo è. Come riportano i quotidiani locali dopo quella di via Fogazzaro si ripropone a Mestre il problema di un'altra moschea non autorizzata. Sono stati i rumori avvertiti da alcuni cittadini in uno stabile di via Mestrina 89, associabili a quelli della preghiera, a far scattare il campanello d'allarme e la segnalazione a chi di competenza.
Dalle segnalazioni ai controlli
Dopo le segnalazioni, sono scattate le visite di Digos e polizia locale che hanno portato all'ordinanza con cui l'Amministrazione comunale invita il presidente del centro culturale Casa dell'orientamento, Mahafuj Ahmed Milu, di sospendere nell'immediato le opere abusive, tra le quali il locale contatori all'ingresso e i pannelli a tamponamento delle vetrate, che non permettono di vedere da fuori cosa succeda all'interno. Gli inquilini spiegano che la comunità bengalese avrebbe richiesto nel mese di novembre la possibilità di cambiare la destinazione d'uso dei locali, ricevendo il no di Ca' Farsetti. A quel punto, da inizio febbraio, la comunità avrebbe comunque cominciato la propria attività di culto e preghiera, che sarebbe ora ben rodata e costante.
"La legge è uguale per tutti"
"Ci sono irregolarità e devono essere sospese le opere abusive", queste le parole dell'assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin, che ha ricordato come si riproponga il problema di via Fogazzaro dell'anno scorso, quando fu chiusa la moschea della comunità bengalese, con l'impegno al dialogo per trovare una soluzione alternativa. Contatti ce ne sono stati, ma non hanno dato i risultati sperati. Ecco quindi che la storia torna a ripetersi.