
Problemi d'igiene e di sicurezza sul lavoro: chiuso l'Asia African Market
Venerdì mattina i carabinieri hanno sequestrato l'esercizio di via Monte San Michele a Mestre, nel mirino anche per questioni di ordine pubblico
Risse, spaccio e degrado. In quella zona di via Monte San Michele le forze dell'ordine sono intervenute più e più volte, fino all'ultimo blitz di venerdì mattina. Stavolta nel mirino sono finiti permessi e rispetto delle norme del commercio per l'"Asia African Market", l'esercizio commerciale etnico finito nel mirino di residenti e commercianti della zona di via Piave e della stazione per la sua clientela "poco educata". Ora è stato temporaneamente chiuso.
Nei giorni scorsi una rissa è stata immortalata da un residente, esasperato per i continui disordini causati da alcuni cittadini il più delle volte nordafricani già ubriachi di prima mattina. Altra piaga è lo spaccio: due i pusher che i carabinieri hanno arrestato di recente, mentre cercavano disperatamente di nascondersi dietro a dei cassonetti. Dunque venerdì i militari dell'Arma della compagnia di Mestre si sono presentati nell'esercizio commerciale in compagnia dei colleghi del Nas di Treviso e dell'Ispettorato del Lavoro di Mestre. Passati al setaccio il possibile impiego di manodopera irregolare e i requisiti igienico sanitari e di sicurezza. A essere bocciato durante gli accertamenti è stato proprio l'"Asia African Market", che è stato temporaneamente chiuso. Mancavano infatti i requisiti sanitari minimi, di sicurezza e di agibilità dei locali.
In più i dipendenti non erano dotati di alcun dispositivo individuale di protezione sui luoghi di lavoro. I locali, poi, presentavano secondo le forze dell'ordine alcune zone franche dove la merce veniva stoccata "senza i basilari requisiti di igiene e sicurezza, rappresentando per tali motivi un grave pericolo per l’incolumità fisica degli stessi dipendenti, nonché dei clienti del supermarket", sottolineano le forze dell'ordine. Per esempio gli scaffali avrebbero ostruito le possibili vie di fuga, mentre carne e pesce sarebbero stati stoccati negli stessi posti. In più l'impianto di condizionamento sarebbe risultato non funzionante e secondo chi è intervenuto sarebbe stata riscontrata sporcizia sui piani di lavoro. Al termine degli accertamenti il supermarket è stato sottoposto a sequestro preventivo, oltre che diversa merce. Multa salata, naturalmente, per il titolare.
LA RISSA DEI GIORNI SCORSI