Rio Cimetto, il progetto non verrà cambiato. Martini: «Inascoltato il territorio»
Associazioni e comitati hanno presentato una viabilità alternativa per lasciare il più possibile intatta l'area naturalistica. Per il Comune non è percorribile, metterebbe in discussione i lavori eseguiti finora dalla Regione
Opere di mitigazione per il Rio Cimetto e i meandri, ma il progetto non verrà rivisto, spiega il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini di "Tutta la città insieme!" a valle della commissione che ha trattato ieri l'argomento. Con Gianfranco Bettin (consigliere Verde Progressista) ed Emanuela Zanatta (consigliera del Pd) e, per la Municipalità, con Michele Boato e Renzo Rivis, il gruppo nei mesi scorsi aveva presentato una proposta di viabilità alternativa e un'interrogazione sulla "salvaguardia dell’area e dei meandri del Rio Cimetto”. «Il Comune - scrive Martini - non rivede il progetto. Inascoltato il territorio che chiedeva di riprogettare il tracciato».
È stato presentato il “Progetto viario regionale, raccordo Brendole-Castellana (Sfmr)" e a quel punto è seguita la trattazione dell'interrogazione sul “tracciato viario Brendole-Castellana e la salvaguardia dell’area”, che risale a marzo scorso. «Siamo riusciti dopo mesi a trattare l'argomento – afferma Martini – ma quello che è emerso dalla commissione è che purtroppo non c'è la volontà di mettere in atto la soluzione proposta per l'area. Sappiamo che il progetto originario risale al 2001 e che fino a pochi anni fa era in capo alla Regione. Se si riconsce che si è sbagliato, allora perché non si corregge il tiro?». Associazioni e comitati locali avevano elaborato un percorso alternativo che prevedeva di passare per l'attuale strada di servizio Cav, lasciando il più possibile intatta l'area naturalistica. «Per il Comune l'alternativa non è percorribile e metterebbe in discussione tutti i lavori eseguiti finora dalla Regione Veneto», scrive Martini.
«Dire che a fare e disfare si buttano via soldi pubblici è troppo facile. Il punto è - continua Martini - che se si è fatto male, bisogna rifare meglio, a costo di buttare quanto non va bene». I comitati, commenta Martini, hanno presentato osservazioni al Piano degli interventi nel 2017. «Non sono state prese in considerazione dal Comune». L'idea era quella di ridurre la sezione della strada e recuperare quei metri per piantare un doppio filare di alberi o una siepe, e di allontanare il tracciato il più possibile dai meandri del Rio Cimetto portandolo in sù, verso la tangenziale, togliendo la rotatoria prevista. «Di fatto - conclude Martini - si mantiene il tracciato. In tutto questo le voci del territorio rimangono inascoltate, ponendo un problema serio di partecipazione alla vita democratica».