Lascia la bici a terra e inizia a scappare nel sottopasso ferroviario della stazione di Mestre. Col senno di poi per un pusher 29enne di nazionalità tunisina (con diversi precedenti specifici) forse sarebbe stato meglio inforcare il velocipede e cercare di seminare in questo modo le forze dell'ordine. Ha scelto di fare il contrario. Sbagliando.

Il giovane, infatti, si trovava nel sottopasso assieme ad altri cittadini di origini nordafricane verso le 12 di martedì. Proprio nel momento in cui gli agenti della polizia ferroviaria avevano stretto le maglia dei controlli in zona. Controllando documenti e identificando chi non sembrava essere nello scalo per prendere il treno. A un certo punto, capendo che la situazione per lui si stava facendo intricata, il 29enne ha lasciato a terra la bici mettendosi a correre verso l'uscita di Marghera. Rincorso da due agenti della polfer: uno sulla stessa bicicletta lasciata a terra dallo spacciatore, l'altro a piedi. Fortunatamente sono arrivati anche dei "rinforzi involontari".

Ad assistere all'inseguimento anche due agenti delle squadra Nautica delle volanti della questura di ritorno da un corso. Anche loro si sono messi sulle tracce del fuggitivo, poi individuato all'interno di un edificio in costruzione a due passi da piazzale Giovannacci. Per lui inevitabili le manette per detenzione di droga ai fini di spaccio, visto che nelle tasche gli sono state trovate cinque dosi di eroina per complessivi 5,3 grammi di stupefacente. Requisiti anche un coltello a serramanico (per cui dovrà rispondere di una denuncia per porto abusivo di armi), un telefonino e 270 euro in contanti. Segno che la giornata per il pusher era già stata proficua. Il giovane è stato quindi accompagnato al carcere di Santa Maria Maggiore, in attesa della direttissima che si svolgerà con ogni probabilità mercoledì mattina.