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Confesercenti con Visit Mestre: «Rilanciare la città come sistema»

Città vuota come momento per progettare la rigenerazione. Partire dai bisogni del turismo per una città a misura di residente. L'idea del portale con gli itinerari integrati di 5 ragazzi appassionati del territorio

Turisti a Mestre spaesati e privi di punti di riferimemento utili a soddisfare la loro esigenza di esplorazione del territorio, che sempre meno si riducono alla città storica di Venezia. Giornali esteri, come il Guardian, che parlano dell'autencità veneziana riferendosi alla terraferma, se non a Marghera addirittura, e visitatori che vorrebbero esplorare anche le mete meno mainstream della città nella sua bipolarità, entrando in contatto con la gente della terraferma, ma che non trovano un approccio integrato per farlo. Confesercenti rilancia il dibattito sull'approccio multidisciplinare al turismo, come risorsa che serve ad avere un punto di vista esterno sulla città, sulle soluzioni che mencano e per ricorstruire il rilancio, la rigenerazione in vista del ritorno, prima o dopo, del visitatore, commenta Michele Lacchin vicedirettore Confesercenti, «di fronte al quale sarebbe drammatico farsi cogliere impreparati».

Si parte dalla città svuotata, esattamente come un albergatore decide a unità ricettive vuote di cogliere l'occasione per ristrutturare, per fare di Mestre una città accogliente e ricca di servizi per i cittadini. «Mestre non è la città con l'affaccio sulla tangenziale», commenta Lacchin. Così Confesercenti è ripartita sabato, dalla sua sede di via Antonio da Mestre, per lanciare la collaborazione con Visit Mestre. «È dallo studio del 2015, "Mestre città ospitale", che ribadiamo la necessità di ripensare la città in funzione dei turisti, come occasione per farla diventare accogliente e attrattiva per tutti». Nel 2019 il turismo complementare, non alberghiero, è aumentato, sul 2018, del 22,4 per cento in termini di arrivi, e del 35,7 per cento per numero di presenze. Si è arrivati a un milione e trecento mila presenze, con una permanenza media più ampia e pari a 2,94 giornate, in media 3 notti, più lunga di quella del centro storico. «Ma chi si ferma ha bisogno di ulteriori opportunità», commenta Confesercenti.

«Il turista ha bisogno dell'autenticità del contatto con le persone che vivono nei luoghi, di sport, di muoversi, di divertimento. «Una Mestre attrezzata con servizi e informazioni complete può dare risposte - commenta Lacchin - Esistono grandi risorse per completare la visita del turista, senza uscire dall'area Unesco: il parco San Giuliano che si affaccia sulla laguna che è area sportiva, Forte Marghera per l'intrattenimento, visto che è la sede della Biennale, l'M9 e il quadrilatero della cultura con la multisala cinematografica, il teatro, piazzale Candiani e intorno un contesto vivace. Manca la maniera per mettere insieme queste risorse in un'offerta chiara, raggiungibile e disponibile». Di qui l'iniziativa di lanciare la collaborazionme con Visit Mestre. «Il portale ha un progetto che ha lo stesso nostro obiettivo. Offrire le opportunità della città in forma di sistema - dice Lacchin - Abbiamo trovato dei compagni di strada con la stessa meta». Che è anche quella di far in modo che i mestrini sappiano cosa c'è al di là del percorso casa, ufficio e acquisti: un ambito storico, culturale, ambientale, gastronomico. 

Il sito, Visit Mestre, sulla scia dell'esperiena di Visit Parigi, o Visit Londra, con i relativi social Instagram e Facebook, sta diventando una specie di guida per riscoprire le tipicità artigianali, storiche e culinarie della città. Si parte, ad esempio, dall'assaggio del tramezzino veneziano. L'itinerario collega numerose tappe correlando informazioni sui mezzi, gli orari, i parcheggi, il noleggio bici, ecc. «Siamo partiti dalle esperienze dei nostri viaggi. A Boston, per esempio, c'è una linea seguendo la quale si raggiungono i punti più attrattivi», spiegano Monica Poli e Nicolò Vianello di Visit Mestre. Un lavoro ancora in fase di realizzazione che sta ridisegnando la città con la creazione di mappe digitali, come quella delle stazioni ferroviarie, o dei monumenti sconosciuti di Mestre che i curatori sono andati a riscoprire e tracciare. «L'anno scorso siamo partiti dalla borraccetta, oggetto di merchandising, su cui abbiamo stampato lo skiline di Mestre: la città affacciata sulla laguna con la Torre, il teatro, San Giuliano, l'Hybrid tower. Ne abbiamo prodotte cento e le abbiamo venduta nei negozi durante il Natale. È andata a ruba - dicono - ed è nata la prima collaborazione con Confesercenti. Quest'anno abbiamo fatto un biglietto con "Buon Natale da Mestre" per far vedere che chi ha acquistato lo ha fatto in centro, non su internet, dando una mano alle attività in questo momento difficile e valorizzando i negozi di vicinato e i negozianti di fiducia». Oltre a questo le gift card per ristoranti e bar, con le cene e gli aperitivi, quando ripartirà la movida».

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