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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mestre Mestre Centro / Via Cappuccina

Ancora controlli a tappeto ed espulsioni nella zona della stazione

Continuano i pattugliamenti nel quartiere Piave di Mestre. Due espulsioni nelle ultime ore, 270 persone controllate, irregolarità in negozi e mini market

In poco più di un paio di giorni, tra martedì e la mattina di giovedì, i baschi verdi della guardia di finanza hanno intercettato in via Cappuccina, a Mestre, due persone di nazionalità tunisina senza permesso di soggiorno. Entrambi sono stati accompagnati al Centro per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), in vista dell'espulsione. Nel corso delle operazioni, inoltre, i finanzieri hanno recuperato alcuni pezzi di hashish nascosti tra i cespugli.

La pressione contro lo spaccio nel quartiere è stata intensificata nelle ultime settimane, con una capillare attività di controllo da parte delle fiamme gialle assieme alle unità cinofile e alle altre forze di polizia. In tutto sono state identificate 270 persone, delle quali 20 segnalate alle Autorità per possesso di droga di vario tipo. Tra queste, due uomini di nazionalità tunisina sono risultati sprovvisti del titolo di soggiorno e uno di loro è stato trasferito al Centro per il rimpatrio di Torino. In totale, dunque, sale a 7 (in due settimane) il numero di persone espulse grazie all'azione interforze messa in atto da guardia di finanza, polizia locale, carabinieri e polizia di stato con la collaborazione dell'ufficio immigrazione della questura.

Parallelamente le fiamme gialle del 2° Nucleo operativo metropolitano hanno concentrato i controlli su attività ricettive, ristoranti e negozi tra via Piave, Cappuccina e Ca’ Marcello di Mestre. Le ispezioni hanno portato all'emissione di verbali amministrativi per oltre 100mila euro e alla segnalazione dei responsabili alla Camera di commercio. In un albergo, in particolare, i finanzieri hanno trovato due lavoratori in nero, situazione che è stata segnalata all’ispettorato del lavoro con proposta di sospendere l’attività commerciale. Sono emersi anche pagamenti in contanti nei confronti dei dipendenti, procedura non più consentita dal 2018.

Irregolarità sono state riscontrate anche in alcuni negozi, dove i finanzieri hanno sequestrato 13.400 pezzi tra capi di vestiario, articoli di ferramenta e bigiotteria privi della documentazione obbligatoria. Infine, le ispezioni nei mini market hanno portato al sequestro di 530 bottiglie di alcolici messi in vendita senza la necessaria licenza e di 250 chili di alimenti, tra pesce e carne, tenuti in cattivo stato di conservazione e privi di etichettatura.

Controlli della guardia di finanza nei mini market

L'operazione è stata commentata dal presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon: «Ci tengo a fare un plauso e ringraziare la guardia di finanza: si tratta di un segnale importante nella lotta all’illegalità, al lavoro nero, alla scarsa trasparenza: aspetti che rappresentano della vera e propria concorrenza sleale. In questa fase gli operatori stanno programmando importanti investimenti sul fronte della riqualificazione e dell’efficientamento, con enormi sacrifici dopo 2 anni di difficoltà legate alla pandemia, al caro materie prime e all’aumento dei costi dell’energia. È, quindi, inammissibile e dannosa la presenza di attività illecite come quelle scoperte oggi».

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