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Ennesimo corteo dei lavoratori comunali: la protesta ha invaso il centro di Mestre

Il braccio di ferro con il sindaco non si ferma. Centinaia i dipendenti che lunedì hanno marciato fino al Municipio. Da martedì la battaglia sul Salva Venezia entra nel vivo a Roma

Continua il braccio di ferro tra lavoratori comunali e Ca' Farsetti per le nuove linee guida per la distruzione del premio di produttività. Un braccio di ferro in cui entra a gamba tesa il governo: senza emendamento "Salva Venezia", ossia la cancellazione delle penalità da 18 milioni di euro totali (con annesso blocco delle assunzioni e degli investimenti) per il Comune diventerà difficile garantire maggiori risorse per il contratto integrativo dei dipendenti, che si sono visti tagliare i soldi in busta paga in maniera sensibile negli ultimi anni. 

Per questo motivo le trattative tra le parti da una settimana sono saltate e nella tarda mattinata di lunedì si è assistito all'ennesimo corteo dei lavoratori. La protesta, a 7 giorni dalla manifestazione tra sala San Leonardo a Cannaregio e piazzale Roma, stavolta ha coinvolto la terraferma: i dipendenti "in trincea" sono partiti dal centro culturale Candiani per poi raggiungere a piedi il Municipio di via Palazzo a Mestre. Tra cori e slogan. Contro soprattutto il sindaco Luigi Brugnaro, "reo", secondo i sindacati, di non aver dato il "la" al dialogo con la controparte.  

In piazzetta San Girolamo, a due passi dal municipio, l'incontro pubblico con i deputati veneziani del Partito Democratico, Michele Mognato e Delia Murer, e del Movimento Cinque Stelle, Marco Da Villa. Tutti e tre erano presenti anche una settimana fa in Sala San Leonardo: hanno dichiarato di avere presentato alcuni emendamenti al decreto legge sugli Enti locali in modo da limitare le sanzioni nei confronti di Ca' Farsetti. La vera variabile, però, è che il governo li faccia propria. Altrimenti è probabile che verranno cassati. Dunque la partita "veneziana" si lega a doppio filo a quella "romana", che entrerà nel vivo nelle prossime ore. Da martedì, infatti, inizierà la discussione degli emendamenti in commissione Bilancio alla Camera, poi il testo sbarcherà in Aula per il voto. Un passaggio cruciale. 

Una vicenda che vede spettatori (molto) interessati anche diversi lavoratori a tempo determinato di Ca' Farsetti, che potrebbero vedersi non rinnovare il contratto. Senza contare i problemi per i servizi sociali nel caso in cui i 18 milioni di euro di sanzioni dovessero venire confermati, dagli asili nido al welfare. 

"Vista l'impostazione e l'allocazione delle risorse, visti i dati in tendenza in diminuzione del personale del comparto, sembra confermata l'intenzione di questa amministrazione di ridurre l'occupazione nell'Ente, a partire dalle lavoratrici e dai lavoratori precari - attacca il sindacato Diccap - Nel frattempo, mentre si illustra la struttura organizzativa generale, i servizi scoppiano e vivono situazioni gravissime (polizia locale, servizi educativi, servizi sociali, municipalità). Di fronte a una situazione di bilancio disastrosa, se non dovesse intervenire nessun Salva  Venezia, l'amministratore partorisce una riorganizzazione che implementa le posizioni dirigenziali. Non ci sembra una scelta opportuna". 

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