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Mestre

Il corteo della comunità bengalese contro la violenza e le aggressioni

La manifestazione si è tenuta questa mattina a Mestre, dalla stazione ferroviaria fino a piazzetta Coin

Si è tenuta questa mattina la manifestazione promossa dall'associazione "Giovani per l'umanità" e dalla comunità bengalese per chiedere più sicurezza a Mestre, in particolar modo nelle aree più critiche di via Piave e Cappuccina. Il corteo è partito dalla stazione ferroviaria e si è snodato fino a piazzetta Coin, nel centro cittadino.

L'iniziativa è stata organizzata da Prince Howlader, giovane di 29 anni originario del Bangladesh, che ha raccolto la richiesta della comunità locale, da tempo vittima di minacce e aggressioni. Negli ultimi tempi si è assistito a un netto incremento degli episodi. Tra questi, un paio di settimane fa, un bengalese di 41 anni, titolare di un centro di assistenza fiscale nei pressi dei giardini di via Piave, era stato colpito ad un sopracciglio e alle braccia con un coltellino multiuso. Nella circostanza, un uomo di colore si sarebbe presentato dal titolare pretendendo dei soldi, in cambio della restituzione di un telefono che gli aveva rubato alcuni giorni prima. Il negoziante si era rifiutato di pagare la somma, avvicinandosi all'altro, nel tentativo di riprendersi lo smartphone. Da lì era partita la colluttazione (ne abbiamo parlato in questo articolo).

Presente alla manifestazione di domenica mattina anche il consigliere del Partito democratico, Paolo Ticozzi, che ha spiegato come «la sicurezza va perseguita con l'istituzione dei vigili di quartiere che facciano presidi fissi di polizia nelle zone più a rischio, - ha rilevato - ma soprattutto con interventi sociali che facciano sì ci siano sempre meno persone che debbano delinquere per necessità».

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