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Critiche alla torre di 70 metri per riqualificare viale San Marco

Presentato il progetto in V e VI commissione. Il comitato: «C'è poco interesse pubblico in questo piano di parcheggi e aree commerciali». Il presidente De Rossi annuncia un sopralluogo dei consiglieri sul posto. Giovedì assemblea pubblica alla chiesa di San Giuseppe

Il progetto, licenziato in giunta, è stato presentato oggi in quinta e sesta Commissione consiliare dall'architetto Danilo Gerotto. Si tratta dell'accordo tra pubblico e privato per la riqualificazione dei terreni dell'ex campo da calcio della Real San Marco a Mestre, che sono compresi tra via Vespucci e viale San Marco, adiacente a via Boerio. Oggi l'area è abbandonata perché risulta inquinata. L'accordo approva la variante come previsto dal pat (piano di assetto del territorio), in modo che lo spazio a verde e attrezzature pubbliche diventi edificabile. La ditta in questione è la Genuine srl che non è proprietaria bensì commissaria di acquisto del possessore che è la Virginio Franco srl. Il privato si accolla la bonifica (un milione e mezzo) e il recupero funzionale del territorio con le opere di urbanizzazione come strade, parco, una rotonda e una piazza, la pista ciclabile, che saranno cedute al Comune.

Nella zona c'è anche un'antenna che deve essere spostata perché ora è troppo vicina alle case. Il piano di bonifica risulta già depositato agli uffici amministrativi. Il piano regolatore prevede: verso via Vespucci una zona a verde urbano e verso viale San Marco aree per attrezzature pubbliche, il mercato, uffici e spazi adibiti a luoghi di culto. Si tratta di 6600 metri quadri di superficie residenziale più 4450 metri quadri di zona commerciale per la media distribuzione. È anche previsto anche un edificio di altezza 70 metri a uso residenziale (20 milioni in tutto di interventi dal privato). Il progetto comprende poi: un centro commerciale, un ristorante, i parcheggi pubblici, una rotonda per l'accesso all'area e la riqualificazione delle strade esistenti oltre al verde pubblico. L'edificio alto 70 metri è tecnologicamente avanzato e prevede l'efficientamento energetico attraverso pannelli solari e la raccolta e il riutilizzo delle acque piovane. Un edificio complesso che usa lo spazio tra l'involucro e le mura esterne per realizzare giardini o serre bioclimatiche per i singoli appartamenti. Gli oneri di urbanizzazione sono a scomputo per il privato perché verranno costruite e lasciate al pubblico: si tratta di 3 milioni, 521.000 euro di contributo straordinario sarà utilizzato per la piazza della chiesa. Alla Regione andrà tutto il progetto per la Vas (valutazione ambientale strategica) e per la Vinca (valutazione di incidenza ambientale). L'accordo sarà efficace solo dopo l'approvazione definitiva in Consiglio comunale.

Progetto San Marco-2

Dal momento che il privato ha chiesto 2.500 metri quadri per la costruzione della struttura di vendita, ma sono possibili solo 1.500 metri quadri, ad oggi, per questa destinazione si dovrà poi ragionare su una rivisitazione della variante, ha spiegato Gerotto. Attraverso il Pua (piano urbanistico attuativo) ci sarà la convenzione che va a regolare gli impegni e lo schema di accordo tra il Comune e il privato. Tale accordo ha validità 5 anni per normativa regionale, poi decade e con esso l'edificabilità dell'area. La ditta ha tempo 6  mesi per compiere le bonifiche. L'altezza di 70 metri della torre a uso residenziale è permessa dal piano urbanistico attuativo (Pua), secondo l'architetto del Comune. Sempre in base alla legge regionale non si ha in questo caso consumo di suolo in quanto è un'area consolidata e quindi non va ad erodere i 260 ettari di terreno che la Regione ha previsto da qui al 2050. Durante la commissione sono intervenuti i consiglieri Emanuele Rosteghin del Partito Democratico, Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme), Marco Gasparinetti (Terra e acqua), Gianfranco Bettin di Venezia Verde progressista e Sara Visman (M5S).

Tutti hanno espresso perplessità sul progetto, specie per l'altezza della torre residenziale, in un  complesso di edifici che misura meno della metà, in media. La capogruppo del Pd Monica Sambo ha definito il progetto "non di riqualificazione ma di speculazione". Al termine della presentazione dell'architetto Gerotto è intervenuto il dottor Adriano Beraldo del comitato san Marco. «Venite a vedere come viviamo nel verde, in mezzo agli alberi e in tranquillità in questa zona». Il presidente della commissione Alessio De rossi ha confermato che verrà fatto un sopralluogo dai consiglieri. «Si vede poco di interesse pubblico - ha detto Beraldo - una piazza "storta", qualche alberello, un po' di verde e per il resto parcheggi e aree commerciali. Molte proposte per costruire delle verande in altezza negli appartamenti della zona sono state respinte negli anni precedenti, e ora il piano regolatore ammette un palazzo di 70 metri». «Un grattacielo che stravolge la fisionomia storica della città oltre che togliere uno spazio verde», afferma Bettin. «Serve quanto meno una discussione con tutti - dice Martini -. Ma i cittadini non lasceranno che si consumi questo scempio senza dire nulla. Anche le istituzioni culturali prenderanno parola». Per Gasparinetti, «c'è la necessità di fare chiarezza sulle bonifiche, in particolare perché la caratterizzazione delle aree risale ad almeno 10 anni prima e non è dato sapere cosa attualmente ci sia nei terreni». Prima di chiudere l'ex consigliere comunale Davide Scano ha ricordato l'assemblea pubblica di giovedì  29 aprile alle 18.30 alla chiesa di San Giuseppe. L'assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin ha sottolineato che si tratta solo di una illustrazione, senza discussione, che avverrà nelle ulteriori sedute, la prossima delle quali lunedì prossimo alle 9.

 

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