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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La stazione di Mestre si conferma un hub: "Ma ci sono delle criticità"

Dalle 6.30 alle 19.30 sono 50mila le persone che ci transitano. Il 20% degli arrivi da Marghera. Niente parcheggi: solo il 26% arriva in auto

C'è tutto un mondo che si muove attorno alla stazione di Mestre. Per metà scende o parte, per l'altra metà invece cambia treno e stop. Non mettendo nemmeno il naso fuori dallo scalo. In vista della riqualificazione dell'intera area dello scalo ferroviario, che comprende anche i giardini di via Piave su cui si è concentrato un incontro ad hoc tra l'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin e Ferservizi, serviva sapere di "cosa si parla" quando si indica la stazione di Mestre. Per questo motivo durante uno dei primi giorni di febbraio (a Carnevale ancora lontano per non inficiare i dati) sono stati intervistati circa un quinto degli utenti dello scalo. Perché se qui, come indicato dal Pat, arriverà e si fermerà l'alta velocità, qui servirà gestire meglio flussi e strutture.

"Noi ci opporremo sempre al tunnel sotto San Giuliano ventilato da Save - dichiara l'assessore all'Urbanistica Alessandro Maggioni - tanto più che per un costo di circa un miliardo farà risparmiare solo due minuti di viaggio, dodici minuti contro dieci. E il collegamento con l'aeroporto nel piano di assetto del territorio già c'è". Insomma: Mestre è il futuro, quindi con ogni probabilità aumenteranno le circa 50mila persone che in un giorno feriale qualunque l'hanno affollata. Ventiseimila sono stati gli ingressi e le partenze, 22mila coloro che dalle 6.30 alle 19.30 hanno cambiato linea. "Si conferma un hub - dichiara l'assessore alla Mobilità Ugo Bergamo - noi dobbiamo pensare agli interessi dei cittadini non dei privati".

Per migliorare i servizi, dunque, alcune criticità sono state rilevate: in primis il 20% degli utenti raggiunge lo scalo da via Ulloa (Marghera). Numeri importanti che quindi indicano la necessità di un ammordenamento delle infrastrutture, tra mancanza di parcheggi e di biglietterie. Una carenza di stalli, però, si rileva soprattutto sul versante mestrino, dove non a caso solo il 26% degli utenti arriva in auto. Con ogni probabilità, poi, quell'8% di persone sul totale del versante principale che raggiungono i binari da piazzale Favretti sarà destinato ad aumentare nel momento in cui arriverà l'interscambio con il tram. Anche in questo caso, quindi, necessità di interventi. I quali saranno approvati durante la prossima seduta del Consiglio comunale (o al limite una settimana più tardi) all'interno dell'Accordo di programma sul recupero dell'area della stazione. Mestre, in definitiva, continua a essere un polo attrattore, visto che negli orari dei pendolari la mattina sono più le persone che arrivano che quelle che partono. Altre tremila, poi, sono quelle che raggiungono la laguna. In un rapporto di uno a sette con gli autobus.

Sul fronte dei giardini di via Piave, poi, venerdì si è tenuto un incontro tra l'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin e il responsabile di Ferservizi del Nordest, il quale ha confermato la volontà di concorrere al contrasto del degrado nelle aree di cui sono proprietarie in parte o in toto, in particolare in via Ariosto a Mestre, laterale di via Piave, dove giovedì sono stati tra l'altro arrestati due pusher. “Le Ferrovie provvederanno a recingere le proprie aree e a metterle quindi in sicurezza - ha dichiarato il rappresentante della Giunta Orsoni - Per le aree a proprietà mista stiamo invece lavorando con l’amministratore di condominio per giungere alla stessa soluzione”.

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