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I freddi numeri di un'emergenza in corso: "La droga mestrina finora ha ucciso 14 persone"

Più di un decesso al mese per overdose, con casi di morti in altra provincia dopo l'acquisto dello stupefacente "nostrano". I carabinieri: "Fenomeno sociale, la repressione non basta"

Una scia di morte lunga un anno che alla fine ha ucciso 14 persone, un bollettino di guerra. Sono i numeri del ritorno dell'eroina, sono i numeri di un'emergenza che ha visto la terraferma veneziana diventare capitale in Italia per i decessi da overdose. Il dato è emerso nel corso di una conferenza stampa in occasione della notifica di 5 divieti di dimora ad altrettanti spacciatori di eroina tunisini che sfruttavano i "buchi neri" di Marghera, dove non mancano gli stabili industriali in disuso, per sviluppare i propri traffici illeciti.

Genny e tutti gli altri

Si tratta di immobili simili a quelli dove tutto è iniziato: Genny, 32enne, ad aprile 2017 si rannicchiò in un angolo di uno stabile abbandonato di via della Pila. Il fisico debilitato dalla tossicodipendenza e la morte che arriva in solitudine. Da lì in poi si è spenta la vita di Irma, per esempio, di soli 21 anni. Stava camminando a Mestre e all'improvviso si è sentita male, sotto la pioggia. Sono stati tanti, troppi, a morire per overdose. Come tanti, troppi, sono stati quelli salvati in extremis dai sanitari del 118, grazie al narcan.

I numeri di un'emergenza

Fino ad ora, però, di questa spirale di morte non c'erano numeri ufficiali. Non che cambi granché: il problema rimane, così come rimangono i lutti. Ma i freddi numeri aiutano a volte a dare una dimensione alle cose, e stavolta restituiscono un panorama emergenziale: più di un decesso al mese per overdose legato a droga acquistata a Mestre o a Marghera (2 casi coinvolgono tragedie avvenute fuori provincia). Colpa della qualità esponenzialmente superiore dello stupefacente, con una percentuale di principio attivo ben superiore a ciò che il mercato era abituato a trattare.

"Fenomeno sociale"

Forze dell'ordine e Procura della Repubblica sono al lavoro per cercare di raggiungere i piani alti delle piramidi di spaccio, ma la consapevolezza è che serve di più: "Il problema della droga è un problema trasversale - ha sottolineato il comandante della compagnia di Mestre, maggiore Antonio Bisogno - ci sono tanti spacciatori perché ci sono tanti consumatori. Il problema dell'eroina è un problema sociale e per questo motivo l'attività di contrasto, che c'è, non può essere da sola la panacea in grado di sconfiggere il traffico di droga". 

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