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Mestre non ce la fa più, assemblea dei commercianti contro il degrado

Residenti e lavoratori di Corso del Popolo si sono riuniti al Laguna Palace per discutere di microcriminalità e soluzioni, anche senza il sindaco

Una riunione straordinaria alla sala conferenza del Laguna Palace, un'assemblea tra commercianti, voluta dai commercianti per testimoniare e raccogliere soluzioni sul problema del degrado e della microcriminalità che hanno ormai messo le tende (in molti casi letteralmente) in Corso del Popolo a Mestre. In trecento si sono riuniti mercoledì al centro congresso di via Torino, e anche se molti dei nomi più importanti invitati (sindaco e vicesindaco in primis) hanno disertato l'incontro, i presenti sono comunque riusciti a dimostrare quanto il problema risulti impellente per la città.

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QUATTROMILA FIRME – Come riporta la Nuova Venezia, ad organizzare l'incontro è stata l’associazione “Venezia Progetta” di Marta Locatelli, consigliere comunale del Pdl. Proprio questa presenza importante dal centrodestra avrebbe spinto Sandro Simionato a non partecipare all'incontro: il vicesindaco si è infatti detto favorevole alla discussione, ma solo in sedi neutre. Diverso il discorso per Giorgio Orsoni, assente perché a San Pietroburgo per la firma di un accordo tra il Comune di Venezia e il prestigiosissimo museo Ermitage. A interpretare la parte dell'amministrazione ci hanno pensato quindi la presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, il presidente della Municipalità di Mestre, Venturini e i consiglieri comunali Belcaro (Pd) e Costalonga (Fratelli d’Italia). Ma soprattutto a coprire il vuoto lasciato dall'assenza del sindaco ci hanno pensato la grinta e la rabbia dei cittadini presenti, forti anche delle quattromila firme raccolte nelle ultime settimane tra abitanti e commercianti di quello che è ormai diventato il nuovo ghetto criminale della terraferma.

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PROPOSTE E CRITICHE – Oltre alle numerose frecciate rivolte ai grandi assenti, i cittadini radunati al Laguna Palace hanno concentrato l'attenzione sulle testimonianze di quello che succede tutti i giorni in centro a Mestre e sulle possibili soluzioni. Agghiaccianti i racconti di chi spiega come, per un soffio, non si sarebbe visto portare via il figlio di tre anni in piazza Barche. Più comuni, ma non meno gravi, le storie di rapine, furti e aggressioni lungo tutto il Corso. I cittadini chiedono risposte alle istituzioni, precisando che per tutto questo i politici dovranno rispondere a loro, non ai loro partiti. C'è anche chi però si concentra sugli aspetti pratici, parla di lavori e cantieri che, uniti ai grandi colossi del commercio, stanno strangolando i commercianti. Qualcuno ammette che, da quando i cittadini hanno iniziato a rumoreggiare, si sono visti più agenti per le strade, più controlli, arrivando anche a due sgomberi nell'arco di un paio di settimane. Pesa però che, per ottenere tutto questo, sia stato necessario fare la voce grossa. L'incontro sarà replicato a settembre, ma intanto si aspettano le risposte dell'amministrazione, accusata da qualcuno di aver perso il contatto con la città che deve mandare avanti.

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