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Mestre Lido / Via F.Sansovino

Case di via Sansovino, la denuncia: «Area sempre più pericolosa»

Nuova petizione al sindaco firmata da 150 residenti del comitato Villaggio San Marco. «Provvedere alle recinzione con chiusura di ogni varco di accesso»

Al momento non c'è motivo di credere che a breve arriverà un proprietario a portare a termine le 90 case al grezzo di via Sansovino a Mestre, che vertono in condizioni di abbandono e degrado da quando una decina d'anni fa le ditte sono fallite. Era ed è rimasto tutto bloccato. È un buco di grandi proporzioni a Mestre cui sarà difficile porre rimedio. Neanche il pubblico intende inserirsi nel fallimento, come ha precisato il Comune, data la gestione oculata delle risorse a seguito delle difficoltà del passato, e le restrizioni della legge di stabilità per le amministrazioni locali. Ma sulla sicurezza dell'area ieri i residenti sono tornati in campo, questa volta con una diffida che fa seguito alla petizione di dicembre 2021 rivolta al sindaco Luigi Brugnaro.

«Le chiediamo di emettere ordinanza urgente nei confronti del proprietario o del detentore degli immobili per ordinare l’immediato ripristino della recinzione con la chiusura di ogni varco di accesso all’area». Grande poco più di un ettaro questo spazio è stato oggetto di una variante attraverso la quale è stata cambiata la destinazione urbanistica da “verde attrezzato di progetto” a “commerciale” e “residenziale”. I lavori di costruzione dei nuovi immobili sono partiti nel novembre 2009, per interrompersi prima nel 2012, e poi ancora nel 2015 fino ad oggi, a causa di due procedure fallimentari delle ditte costruttrici. 

Attualmente, i circa 90 appartamenti appaiono al grezzo mentre i lavori del palazzo “Cellina” (ex Enel) devono essere ancora avviati. La zona è in stato di totale abbandono e sempre più numerosi, commenta il comitato Villaggio San Marco, sono i varchi aperti lungo la recinzione perimetrale, come i senza tetto che vi bivaccano, o cercano riparo. Il rischio d'incidenti è alto perché le strutture, prive di porte e finistre, possono esporre a cadute dall'alto chi si avventura ai piani superiori, raggiungibili attraverso le scale. «Gli homeless (alcune decine) che occupano in modo permanente gli immobili, hanno allacci abusivi alla rete elettrica e a quella idrica. Tanti i cumuli di rifiuti lasciati all’interno e di conseguenza le presenze di ratti. Nonostante le ripetute segnalazioni da parte dei residenti e gli interventi delle forze di polizia, la situazione di estremo degrado, abbandono e pericolo si sta aggravando sempre più», denunciano gli abitanti. Ieri il sit in davanti all'area per tornare a chiedere sicurezza e interventi a garanzia della pubblica incolumità.

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