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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Distretto del commercio: «Mestre può diventare capitale della modernità»

Esercenti, associazioni di categoria, Camera di Commercio e Comune hanno svelato giovedì all'M9 il progetto Fai Centro. Tecnologia al servizio della rigenerazione economica e sociale della città

Fai centro. La scommessa di 14 esercenti e 8 associazioni di categoria per cambiare volto al centro di Mestre. Presentato giovedì all'M9 il distretto del commercio: nuovo progetto tecnologico per ridisegnare, riorganizzare e rilanciare il centro, trasformandone l'assetto economico e sociale.

«Più degli outlet»

Fare un po' l'opposto degli outlet, dei centri commerciali, hanno spiegato illustrando la sperimentazione il sindaco Luigi Brugnaro, Giampietro Brunello, presidente di Fondazione di Venezia, Stefania Battaggia, direttrice del settore servizi al cittadino e imprese del Comune di Venezia, Alberto Bozzo, manager di distretto, Paolo Ghezzi, direttore generale di Infocamere, Luigi Marangon, project manager di Infocamere. Gli outlet hanno ricostruito, reindirizzato e attratto verso di sé la cittadinanza. Hanno intercettato preferenze, gusti, bisogni, come quello di sicurezza e di praticità. Il distretto del commercio deve aggregare le potenzialità degli attori in un sistema unico e andare oltre le aspettative, anticipandole.

Gli attori

Gli esercenti, 14 inizialmente, hanno impiegnatp energie e risorse nel progetto, ma entro luglio il loro numero sarà allargato ad altre 50 realtà, per poi coinvolgere quante più imprese commerciali possibili tra le 770 che sono radicate in centro. Tre gli ingredienti di Fai centro: un'identità, un'infrastruttura, tecnologica, e la comunicazione. L'identità, materialmente, è un logo. Un logo che contraddistingue l'oggetto, il distretto, e che aggrega tutte le realtà che vi appartengono. È anche monitoraggio. Sapere come vanno i flussi dei visitarori e sulla base dei dati organizzare la risposta del sistema: orari dei negozi, dei food&drink, degli eventi, modalità di esposizione dei prodotti, ecc. Tutto questo gestito da una agenzia: il back end della infrastruttura tecnologica alla quale si aderisce per entrare nel Mestre shopping district.

foto distretto commercio 06-2

Comunicazione 

Una App, in partenza a luglio, per Ios, che aggrega, collega e riorganizza la totalità delle attività, compresa la possibilità di pagare il parcheggio. Gli hotel del centro, non solo quelli nuovi, che ospiteranno negli espositori sul bancone della reception la mappa del centro, gli eventi, i percorsi tematici e le altre grandi manifestazioni del territorio, ad esempio l'M9 e il salone nautico. Ma anche mostre, musei, teatri. L'idea è quella di legare la parte culturale con quella commerciale. La app è poi una vetrina digitale e dinamica per ciascun esercente, con informazioni diffuse attraverso notifiche push su prezzi, sconti, marchi disponibili.

Centri di aggregazione

«Piazza Ferretto è la nostra piazza, non possiamo sbagliare qua - dice il sindaco Brugnaro -. Per questo ha investito il Comune e ha messo un manager di distretto. Era necessario fare squadra. Funziona così nelle aziende, in tutte le attività. Alla stazione, ad esempio, ora ci saranno i turisti, c'era prostituzione, degrado e pantegane. Ora pensiamo a imparare le lingue non a fare manifestazioni. I turisti sono persone, anche noi quando visitiamo un altro Paese siamo turisti. Abbiamo pensato di sviluppare l'Università, ma anche i luoghi di aggregazione come Forte Marghera, dove non abbiamo voluto mandare via nessuno, e le serate organizzate hanno fatto il pienone. Il distretto l'abbiamo studiato a Zelarino e a Mestre prenderà piede, siamo sicuri di questo c'è energia, vitalità in questa città, famiglie, bambini. Ci dobbiamo rivolgere a loro e gli esercenti sono la sentinella contro il degrado, perché al centro di un sistema di vita pubblica che era stato stato abbandonato».

«No al degrado, sì alla modernità»

«Io ho trovato la città completamente confusa - continua Brugnaro -. Non c'era niente che non avesse dietro decine di comitati. Ma se ci fermiamo ad ascoltare tutti i comitati, la situazione diventa caotica. Abbiamo cercato di portare una cultura diversa, che non è solo la gara di quanti libri uno ha letto, ma quanto di quello che ha studiato si riversa poi nel pratico. La sicurezza e il decoro erano le priorità e lo abbiamo fatto, abbassando anche il debito pubblico e la Tari. Ad esempio io avrei voluto spendere 40 milioni di euro per far un ospedale per la cura dei disturbi alimentari a Poveglia. Mi hanno riso dietro. Ma dell'isola non è stato fatto nulla e ci sono ancora associazioni che fanno dibattiti. La realtà è che alcuni ignorano che il mondo sta cambiando. E il bullismo nasce dallo scherzo che diventa emarginazione, violenza. È partita da noi la segnalazione alla procura per le baby gang. Perché certi atteggiamenti non possono essere ignorati, come quelli di minori che si fanno la foto seduti sopra la macchina delle forze dell'ordine, lanciando messaggi distorti. Dovevano finire in galera. A Venezia lo abbiamo fatto. Oggi dobbiamo parlare ai commercianti, che ora vogliono capire se questo progetto funziona e conviene, e ai cittadini, proprietari della città, che pagano le tasse e vogliono sapere che vantaggio hanno. L'idea è semplice ed è quella di unire le forze in maniera propositiva. Il nostro obiettivo non è il fatturato a prescindere, ma pensiamo alla qualità - conclude il primo cittadino -. Questa è un'idea che abbiamo costruito con molta attenzione e, ne sono convinto, Mestre sarà in futuro la capitale della modernità».

Il traguardo

«Oggi concludiamo un percorso iniziato nel 2016 - ha spiegato Battaggia -. I distretti sono realtà che vengono formalizzate e registrate dalla Regione. Il nostro ente quindi ha messo insieme tutte le associazioni di categoria e alcuni commercianti ed è stato sottoscritto un iniziale accordo di parternariato attraverso cui sono state individuate azioni replicabili in altre zone e in tutti i periodi dell'anno. Questa presentazione avviene nel momento ideale, visto che di recente è stato pubblicato un bando della Regione per l'assegnazione di contributi totali per 5 milioni di euro ai distretti commerciali. È la dimostrazione che è l'ora dell'azione sinergica - ha concluso - è l'ora di raccogliere i frutti di quanto costruito fino ad ora».

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