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Mestre, costretta a lavarsi dai genitori perché le bloccano l'acqua corrente

F.S., che abita al quarto e ultimo piano di un condominio, ogni sera si trova l'autoclave spenta a causa del rumore. Questa è una delle storie raccolte dallo sportello di Adico

Deve andarsi a fare la doccia dai genitori perché l'autoclave del suo condominio viene spenta a causa del rumore. Quindi per F.S., che abita al quarto e ultimo piano, avere l'acqua corrente in casa diventa un miraggio. Per questo ogni sera deve andare nella casa di mamma e papà per lavare sé e suo figlio. Nemmeno offrirsi di migliorare  la resa dell'impianto a proprie spese è servito. Alla successiva assemblea di condominio, infatti, la situazione non si sblocca perché i lavori non vengono votati a maggioranza. Questa è una delle tante storie che l'Adico, associazione a difesa dei consumatori, porta come esempio della necessità di apertura di uno sportello specifico per le liti condominiali, che secondo l'associazione sono in aumento e costituiscono il 20% delle cause civili in Italia.

"Negli ultimi mesi abbiamo notato una crescita esponenziale dei contatti da parte di persone alle prese con problemi legati alla casa – spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini – quindi abbiamo deciso di dedicare uno spazio privilegiato all’assistenza in quest’ambito, mettendo a disposizione dei consumatori degli esperti in materia. La possibilità di un primo contatto tramite il web consente così anche alle persone in difficoltà di accedere a un servizio in forma discreta e gratuita".

Naturalmente il periodi di crisi economica fa sì che nella maggior parte dei casi si vada in causa per questioni derivanti da morosità o affitti non pagati. E.C., che ha contattato l’associazione per un problema di disdetta di un contratto di locazione in via Castellana, lo scorso novembre comunica al padrone di casa che, vista l’impossibilità per motivi economici di pagare regolarmente, invece di dare il preavviso di 6 mesi, dava disdetta immediata, con impegno a rilasciare l’immobile al massimo a gennaio 2013. In tutta risposta il proprietario si è trattenuto il deposito cauzionale di 3 mensilità, pari a 1.800 euro.

"La cauzione è una somma che il conduttore offre al locatore come garanzia sul mantenimento del buono stato dell’immobile e non può essere imputata in conto canoni, come d’altra parte si legge nella stragrande maggioranza dei contratti, compreso quello in oggetto – spiegano dall’ufficio legale di Adico – per questo il locatario è stato formalmente diffidato a restituire i soldi".

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