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Mestre Carpenedo / Via Terraglio, 38

Donna va in arresto cardiaco nel parcheggio, salvata in extremis con il defibrillatore

Preoccupazione giovedì all'esterno del supermercato Lidl sul Terraglio. Una 54enne cingalese è ora in prognosi riservata all'Angelo di Mestre. Provvidenziale l'intervento del 118

Non fosse stato per l'intervento dei medici del Suem 118 con ogni probabilità tutto si sarebbe tradotto in tragedia. Invece no. Invece una 54enne di nazionalità cingalese ora si trova in prognosi riservata all'ospedale dell'Angelo di Mestre in gravi condizioni, ma ancora in vita. La donna è stata soccorsa giovedì pomeriggio verso le 16 nel parcheggio del supermercato Lidl sul Terraglio, a Mestre. Poco prima aveva telefonato a un amico chiedendo di venirla a prendere: "Non mi sento bene", ha spiegato. Era vero. 

L'amico accorre e fa salire in auto la donna, poi si mette in marcia verso casa. Un tragitto che però si blocca all'improvviso nel momento in cui la 54enne si sente male. Il conducente dunque sterza e raggiunge il parcheggio della Lidl in fretta e furia. Intanto la passeggera collassa e subito vengono allertati i soccorsi. Sul posto si portano un'ambulanza della Croce Verde, oltre che un'automedica del 118. La paziente viene fatta distendere sull'asfalto, mentre il medico le pratica subito il massaggio cardiaco. E' un attacco di cuore. La situazione appare disperata.

I sanitari continuano la rianimazione. Viene utilizzato anche il defibrillatore: una scarica. Poi una seconda. Il cuore ricomincia a battere, mentre tutt'attorno si raduna una piccola folla di persone che assiste ai soccorsi, sperando in un lieto fine. Le operazioni continuano con caparbietà. Poi, non appena le condizioni della donna l'hanno permesso, la 54enne è stata intubata e caricata a bordo dell'ambulanza.

Quindi il trasferimento all'ospedale dell'Angelo a sirene spiegate. Ora l'attenzione si concentra tutta sul nosocomio mestrino, dove la paziente sta ancora combattendo per sopravvivere dopo l'arresto cardiaco. Quel che è certo, però, è che i sanitari intervenuti le hanno regalato una chance in più. C'è chi li definisce "angeli", loro invece preferiscono sottolineare che è il proprio lavoro. Punto. 

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