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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La giovane stuprata a Mestre sotto shock: "Voglio solo dimenticare e tornarmene a casa"

Continuano le indagini sulla presunta violenza sessuale di domenica 16 ottobre al parco Ponci di Mestre. La vittima, 26enne: "In 5 mi tenevano ferma mentre un altro abusava di me"

"Voglio solo dimenticare, voglio concludere il mio periodo lavorativo qui in Italia e andarmene il prima possibile". E' una donna distrutta quella che giovedì scorso ha raggiunto l'ospedale dell'Angelo di Mestre. E' una 26enne che con ogni probabilità si porterà dentro ferite difficili da rimarginare. L'unico desiderio è di tornare a casa, nel Regno Unito. E cercare di gettarsi alle spalle ciò che, secondo il suo racconto, è accaduto nella tarda serata di domenica 16 ottobre in pieno centro a Mestre. 

LA VIOLENZA SESSUALE: IL RACCONTO DELLA GIOVANE VITTIMA

Secondo la giovane, le cui dichiarazioni sono ora al vaglio della squadra mobile di Venezia, un gruppetto di 6 uomini l'avrebbe trascinata nella zona di parco Ponci. Nelle vicinanze del parcheggio, in 5 l'avrebbero tenuta ferma prendendole le braccia, mentre uno di loro avrebbe abusato ripetutamente di lei. Una vigliacca violenza sessuale facendosi forti della soverchiante differenza di forze in campo. La 26enne quando ha raggiunto l'ospedale dell'Angelo è apparsa sotto shock, nonostante fossero trascorsi alcuni giorni dal fattaccio. "Voglio tornare a casa", ha spiegato. 

A quanto pare non avrebbe avuto alcuna intenzione di rendere pubblica l'aggressione, né di rivolgersi alla polizia. Aveva solo il desiderio di gettarsi alle spalle tutto, per quanto possibile. La giovane avrebbe raggiunto l'ospedale per avere la sicurezza di non aver contratto malattie prima di tornare in madrepatria. Lontano da chi l'ha usata solo come un oggetto. Sulla vicenda stanno indagando le forze dell'ordine, che mantengono il più stretto riserbo.


Sono state controllate le telecamere di sicurezza della zona per stabilire la veridicità del racconto della 26enne, secondo cui domenica 16 ottobre sarebbe stata avvicinata dal gruppo di aggressori mentre stava camminando sola con l'intenzione di tornare in albergo. Aveva trascorso la serata in un locale del centro. La violenza sessuale sarebbe scattata verso le 23. Il giovedì seguente, poi, la decisione di raggiungere il pronto soccorso per sottoporsi ad accertamenti. Ancora visibilmente provata per l'episodio che, se tutto sarò confermato dalle indagini, ha dovuto subire.

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