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Mestre Mestre Centro / Via Antonio Fogazzaro

"Lì dentro ci pregano gli islamici", esposto contro il centro di culto in via Fogazzaro

Luigi Corò punta il dito contro la sede di un'associazione culturale mestrina che in realtà sarebbe adibita a luogo di preghiera. L'accusa: "Si rischia di creare tensioni con il vicinato"

Esposto in procura contro il centro di preghiera islamico in via Fogazzaro a Mestre. Lo gestiscono cittadini bengalesi che vi si recano a pregare: quanto basta, secondo alcuni, per "creare tensioni nel vicinato" e considerare quel luogo una specie di moschea. La pensa così Luigi Corò, presidente del comitato Marco Polo a difesa del cittadino, che, dopo una raccolta di firme, ha deciso di passare alle "vie di fatto" e denunciare la cosa alle autorità competenti.

Nel documento si legge che "il centro culturale bengalese ubicato in via Fogazzaro - sebbene manchino le necessarie autorizzazioni - pratica il culto islamico, arrecando disagi e creando tensioni nel vicinato". Nulla contro la libertà di culto, precisa, sempre legittima. Ma "d'altra parte emerge dalla documentazione da me acquisita, che le istituzioni preposte avrebbero già dovuto intervenire d'ufficio senza abbandonare i cittadini".

Il problema, secondo Corò, è che "quel tipo di attività, di luogo di culto, non può prescindere dall'uso di locali non idonei né autorizzati, privi dei requisiti, e non può prevaricare i regolamenti pubblici, privati e regolamenti condominiali inclusi, ledendo i diritti di terzi". In pratica i locali adibiti a sede di associazioni culturali non potrebbero diventare dei luoghi di culto: attività del genere, secondo una recente legge regionale, sono autorizzate solo nelle periferie, e comunque dopo il consenso del Comune.

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