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Ex De Amicis, la gente vuole un info point. Ma anche un antiquarium

Il sondaggio per la destinazione dello stabile: 1.600 metri quadri ancora vuoti nel cuore di Mestre: 1.430 rispondenti, per la maggior parte residenti e ultrasessantenni. Faccini: «Emergono necessità varie e che possono coesistere all'interno di quegli spazi»

Il comitato Progetto Comune aveva lanciato un sondaggio sui social qualche giorno fa per sapere cosa la cittadinanza volesse far diventare l'ex scuola De Amicis, uno spazio di 1.600 metri quadrati nel cuore della città, ancora vuoto, per cui l'amministrazione ha destinato un milione e 800 mila euro finalizzati alla ristrutturazione. Varie le proposte da scegliere fino a tre opzioni fra: casa della città, urban center: un luogo a disposizione di istituzioni, enti e cittadini; antiquarium, cioè un museo di nicchia destinato a ospitare raccolte di materiale archeologico con biblioteca dedicata a tutto ciò che riguarda Mestre; punto informativo delle attività culturali, commerciali, turistiche e sociali; centro di ascolto aperto per donne e adolescenti; punto per esposizione di mostre temporanee; casa dei mestieri artigianali e punto di incontro e scambio di esperienze e professionalità; incubatore riservato ai giovani impegnati in progetti per il futuro della città e del territorio, e infine emeroteca cartacea e multimediale.

Sono stati 1.430 i rispondenti, per la maggior parte residenti e ultrasessantenni: Il 38,3% di loro vorrebbe fare dell'ex De Amicis un punto informativo che presenti tutte le attività aggregative, culturali ed economiche di Mestre. «La graduatoria - spiega la presidente di Progetto Comune, Maria Laura Faccini - ha mostrato necessità varie e che possono coesistere all'interno di quegli spazi. Piace infatti la possibilità che vengano usati per farne un incubatore di idee per i giovani o un  punto di ascolto per donne e adolescenti». Gradita è anche l'idea dell'Antiquarium, cioè un museo espositivo di nicchia a rotazione dove alternare i reperti a disposizione della città. «Ora scriverò al sindaco Brugnaro e gli comunicherò i risultati di questa consultazione, invitandolo - conclude Faccini - ad aprire un dibattito cittadino per studiare assieme l'utilizzo futuro di un posto strategico e tanto caro a molti mestrini, mettendo assieme le necessità dell'amministrazione e i desideri dei residenti».

«In gennaio avevamo presentato un’interrogazione per chiedere la riqualificazione dello stabile - spiega il consigliere comunale del Partito Democratico Emanuele Rosteghin, primo firmatario dell'interrogazione - proposta accolta da questa amministrazione nell’ultima variazione di bilancio, attraverso lo stanziamento di un milione e 800 mila di fondi europei. L’attuale sondaggio fa emergere due interessanti elementi - continua Rosteghin - il primo è la necessità di rendere strutturale un metodo partecipativo nelle scelte della città dando centralità alle Municipalità, il secondo la necessità di affrontare il tema del “buchi” di Mestre. Per ambedue queste ragioni, la prossima sfida si chiama ex Emeroteca. Riteniamo fondamentale che il sondaggio e i suoi risultati diventino la base per attuare un confronto a partire dalle commissioni consiliari».

«Non posso altro che esprimere piena condivisione sulla necessità di istituire un info point a Mestre, in pieno centro, per sottolineare la vocazione turistica che da anni riteniamo abbia la città. Mestre sta dimostrando sempre di più, al netto della pandemia, una costante crescita di presenze turistiche». Così commenta il direttore di Confesercenti Metropolitana di Venezia Rovigo, Maurizio Franceschi.

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