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Estorsione, violenze, danneggiamenti: "collezionista" di reati acciuffato a Favaro

Un 55enne kosovaro è stato arrestato dai carabinieri vicino al cimitero e portato in carcere. Ricercato, era stato condannato diverse volte: la più antica risale a 17 anni or sono

Una lunga serie di crimini che abbraccia buona parte del codice penale: a D.F., cittadino di origine kosovara di 55 anni, sono contestati i reati di estorsione in concorso con sostituzione di persona, lesioni personali, minacce, violenza privata, danneggiamento e violazione del testo unico per l’immigrazione. Ecco perché, nel corso di un controllo dei carabinieri della stazione di Favaro Veneto, il terminale della banca dati ha risposto con un "allarme “rosso".

I militari l'hanno sorpreso in una zona isolata nelle vicinanze del cimitero di Favaro, mentre si accompagnava con alcuni parenti. Il gruppetto aveva destato l’attenzione della pattuglia, che ha quindi deciso di verificare l'identità di tutti loro. Il 55enne, in particolare, è risultato destinatario di un ordine di carcerazione del tribunale di Treviso, coneguenza dei suoi trascorsi a dir poco turbolenti. Inevitabile a quel punto l'arresto in esecuzione del provvedimento di cattura.

In particolare lo straniero ha accumulato una serie di condanne penali, diluite nel tempo su quattro sentenze emesse da vari tribunali nel 1999, 2007, 2008 e 2009 (in parte coperte da indulto e all’epoca sospese) per fatti commessi tra le province di Venezia e Treviso. È stata l’ultima di queste, per violazione della legge sull’immigrazione e danneggiamento, a far scaturire l’emissione del provvedimento restrittivo. La pena totale da scontare sfiora i tre anni di reclusione. L'uomo probabilmente contava di poter passare inosservato, non avendo una residenza precisa e nemmeno un domicilio fisso. Così non è stato: ora si trova in carcere.

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