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Spari in pieno giorno al campo sinti di Favaro: "Viviamo nel terrore"

I due colpi di pistola alle 17.40. L'aggressore si trovava sulla strada di accesso. Sarebbe fuggito a bordo di un'auto. I residenti chiedono aiuto

Non di notte. No. Stavolta gli spari sono partiti in pieno giorno. Col sole. Quando la gente è in giro. I residenti loro malgrado si sono dovuti rintanare in casa, con le gambe tremolanti. In preda alla paura. Ancora colpi di pistola al campo sinti di Favaro Veneto. Verso le 17.40 due spari sono stati avvertiti distintamente dalla popolazione. L'aggressore con ogni probabilità si trovava all'ingresso di via del Granoturco, all'altezza della rotondina che immette poi al campo. Prima del terrore alcune persone avrebbero udito un animato litigio tra diverse persone. Impossibile capire quante. Dieci minuti di urla, di minacce. Non si capiva cosa stesse accadendo.

CINQUE CONTRO UNO: DONNA PRESA A SPRANGATE

Poi uno dei litiganti, un uomo dall'apparente origine sinta, avrebbe estratto la pistola e fatto fuoco. Sarebbe stata colpita l'auto di un Braidic (uno dei due clan principali), in sosta accanto a una delle prime casette del campo. Non è chiaro se il secondo proiettile abbia raggiunto anche l'abitazione. I boati sarebbero stati comunque due. Poi l'aggressore, che durante la sparatoria sarebbe stato in piedi, avrebbe raggiunto un'automobile a poca distanza e sarebbe scappato via. Non è chiaro se ad attenderlo a bordo ci fosse anche un complice, magari col motore acceso. Secondo le forze dell'ordine a bordo dell'auto si sarebbe presentato un gruppetto di persone. Poi il diverbio e gli spari a scopo intimidatorio.

IL CAMPO SINTI SI SVUOTA, COME SI SFRUTTERA'?

Sul posto i carabinieri della compagnia di Mestre, che stanno tentando di far luce sulla vicenda, con l'aiuto anche delle volanti della polizia. Da tempo, infatti, all'interno del campo sinti è scoppiata una faida interna tra i due clan principali: quello dei Braidic e quello degli Hudorovich.

Qualche mese fa una donna venne picchiata a sangue da cinque uomini del clan rivale in pieno centro a Favaro Veneto. Mesi addietro qualcuno sparò in aria ventisette colpi di pistola all'ingresso del campo. Intimidazioni, risse, dispetti. Una escalation. In mezzo ci finiscono i residenti: "Siamo terrorizzati, arrabbiatissimi - spiega una di loro - Non ci stanno tutelando. Nel 2009 ci avevano assicurato sorveglianza giorno e notte. Ma dov'è? Via del Granoturco è una strada pubblica. Avrebbe potuto esserci chiunque sulla traiettoria di quei proiettili. Siamo tutti scappati in casa. D'istinto. Se l'immagina lei? Due colpi di pistola in pieno giorno. Tremendo. Siamo esasperati, non hanno più nessun ritegno".

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