Il comitato ex Umberto I festeggia il compleanno di Alì a Mestre
A tre anni dal progetto del patron dei supermercati per l'ex ospedale, Coin: «Sono rimasti solo gli annunci. Situazione avvilente ma abbiamo preferito ridere. Ok al ridimensionamento, può andare a vantaggio del pubblico e del privato»
Festa di compleanno "burla" quella organizzata lunedì sera dal comitato ex Umberto I e dedicata al patron dei supermercati Alì, Canella, che sull'area tre anni fa presentò un progetto di riqualificazione, non ancora iniziato.
«Abbiamo affiancato tutti gli articoli di giornale usciti in questi anni con gli annunci roboanti sulle meravigliose trasformazioni del buco, che invece è rimasto desolatamente deserto - afferma la presidente Monica Coin - Questa situazione è avvilente, ma noi abbiamo preferito ridere e questa festicciola lunedì sera ha anche attirato l'interesse delle persone su questo problema, e questo era l'obbiettivo. Serve un dialogo vero con la proprietà e con l'amministrazione comunale, che non hanno mai dichiarato precisamente i progetti sull'area. Il nostro focus è sulla necessità di salvare l'area pubblica, compresi anche i padiglioni storici che sono un simbolo identitario della città, e contemporaneamente spazi che potrebbero essere rivitalizzati e ridare vita alla zona. Serve aprire contemporaneamente l'area dei giardini storici per ricucire il centro aumentando il valore della proprietà. Prendiamo perciò per buone le intenzioni che il patron di Alì, Canella, avrebbe espresso, di ridimensionare il progetto aumentando il vantaggio sia per se stesso che per la città in termini di spazi pubblici fruibili».
«A tre anni dall’acquisizione dell’ex Umberto I, oggi la progettualità dell’area sta continuando - scrive Gianni Canella, vicepresidente Alì Supermercati. - Stiamo dettagliando le parti e i concetti già presentati con il masterplan nel 2020. Svolgiamo incontri periodici con l'Amministrazione comunale e i funzionari di riferimento, finalizzati all'approfondimento della documentazione necessaria per l’attuazione del progetto di recupero. Comprendiamo la premura e l’interesse di tutti i cittadini, che è anche il nostro: proprio perché l’area è grande e complessa non è un processo veloce. Nonostante l’emergenza sanitaria in questi tre anni e la grave situazione mondiale instabile non ci abbiano aiutato, abbiamo continuato a lavorare intensamente per dare a Mestre un nuovo volto: moderno e sostenibile».