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Mestre Zelarino / Via Paccagnella

Si taglia la faccia lavorando col flessibile, i medici gli restituiscono il suo volto

L'operazione all'ospedale dell'Angelo di Mestre. Il disco rotante aveva causato un profondo taglio alla faccia del paziente, fermandosi a pochi centimetri da cervello e bulbi oculari

Mentre lavora, il disco tagliente del flessibile che sta usando lo colpisce al volto, devastandolo; ma nessuna funzione fondamentale viene lesa, e a pochi giorni di distanza la vittima del grave infortunio è già a casa, dopo che all’ospedale di Mestre gli sono stati ricostruiti i tessuti e le ossa frantumate del volto. E’ questa in sintesi la vicenda di un paziente centralizzato all’Angelo dopo l’incidente, e qui operato.

“Ci siamo trovati ad intervenire – spiegano i chirurghi dell’Angelo – su un volto in buona parte tagliato a metà. Il paziente aveva infatti riportato una resezione traumatica dell'osso mandibolare e dell’osso mascellare anteriore, con perdita di sostanza dei tessuti duri e molli del volto. Fortunatamente lo strumento tagliente non ha lesionato i grandi vasi della faccia, perché ha terminato la sua corsa a livello del pavimento orbitario, senza ledere il bulbo oculare e la sua funzione, e senza andare ad interessare i tessuti cerebrali”.

Trovato cosciente là dove gli è occorso l’incidente, il paziente è stato centralizzato all’ospedale di Mestre, ed è stato sottoposto a intervento chirurgico di ricostruzione dell'osso mascellare e mandibolare. L'intervento di ricostruzione, spiegano i medici, è avvenuto in regime di urgenza la mattina seguente, una volta stabilizzate le condizioni generali del paziente. Il delicato intervento è stato eseguito dal dottor Michele Franzinelli, che ha coordinato l’intervento, insieme al dottor Daniele Ferro, dell’équipe della Chirurgia maxillo-facciale, in collaborazione con lo specialista dell’Unità Operativa di Chirurgia plastica, il dottor Antonio Tambuscio. 

“L’intervento è durato circa quattro ore. In un primo tempo chirurgico – spiegano – il paziente è stato sottoposto a ricostruzione del corpo mandibolare, che appariva diviso completamente nella sua porzione anteriore, e frammentato, con perdita di sostanza ossea. I chirurghi maxillo-facciali hanno operato una ricostruzione attenta e meticolosa, previa la ricerca dei frammenti ossei sparsi dal trauma e dislocati tra i tessuti molli del volto. Questa ricerca e la successiva ricostruzione ha consentito di recuperare il piano occlusale e la fisionomia corretta della mandibola. Successivamente, con la stessa metodica veniva ricostruita la pozione anteriore dell’osso mascellare”. Il secondo tempo chirurgico, spiegano ancora gli specialisti, è consistito nella ricostruzione dei tessuti molli del volto da parte del chirurgo plastico: “Un altro caso in cui le équipe specialistiche dell’ospedale dell’Angelo – commenta il direttore generale dell’Ulss 12, Giuseppe Dal Ben – mettono in gioco la loro competenza, insieme, nella stessa seduta operatoria, percorrendo vie di intervento che risultano decisive per il buon esito dell’intervento chirurgico”.

Fondamentale per il paziente è il fatto che la lama circolare si sia fermata a pochi centimetri dal cervello; altrettanto fondamentale per il recupero delle funzioni è che né i bulbi oculari, né il nervo facciale siano stati intaccati, per questione di pochi millimetri, dalla resezione traumatica: pur nella grave situazione in cui si è venuto a trovare, grazie a queste fortunate circostanze il paziente ha potuto avvalersi con buon esito delle cure degli specialisti. E’ stato dimesso, dopo cinque giorni dall’intervento, con la funzionalità masticatoria e visiva perfettamente conservate; e anche le cicatrici che ora lo segnano sono destinate a lasciare spazio a un volto restituito, con i suoi propri lineamenti e con la sua propria mimica facciale.

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