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Mestre Mestre Centro / Via Alessandro Poerio

Il Comune ci riprova: nuova gara per assegnare il centro civico di via Poerio

Il piano terra e l'ammezzato dovrebbero essere destinati ad attività di ristorazione. Affitto da 68mila euro all'anno per 20 anni su uno spazio di 440 metri quadri

Il Consiglio comunale veneziano ha dato avvio a un «percorso di valorizzazione patrimoniale» dell’immobile ex centro civico di via Poerio, nel centro di Mestre. L'intento è fare insediare «un esercizio commerciale di attività di ristorazione, somministrazione di alimenti e bevande ai piani interrato, terra e ammezzato», mentre al primo e secondo piano dovrebbero trovare posto «attività culturali e/o formative e/o innovative aperte alla collettività». Non è la prima volta che il Comune tenta di affidare l'ex centro civico, ma la gara precedente non aveva avuto successo. Poi, a settembre 2019, l'amministrazione aveva annunciato l'intenzione di indire un nuovo bando, almeno per il piano terra. Ed eccolo qua.

«L’operazione - si legge nel testo della deliberazione - ha l’obiettivo di completare il percorso di riconversione dell’immobile, posizionato all’imbocco di piazza Ferretto, in coerenza con gli interventi che negli ultimi anni hanno già interessato la zona», come il multiplex in piazzale Candiani, il rinnovo della Galleria Barcella, la riapertura del tratto del Marzenego, la realizzazione della nuova biblioteca comunale in villa Erizzo e del museo M9. Interventi - viene sottolineato - nati sia su iniziativa pubblica che privata e caratterizzati da un deciso impatto sulla realtà cittadina, tale da favorire un’occasione per rivitalizzare il centro storico di Mestre.

Ci sono dei criteri in base ai quali sarà scelto l'operatore economico che si insedierà nel palazzo (lo spazio è di circa 440 metri quadri)_

a) valutazione dell’esperienza professionale dell’azienda;

b) numero di ore medie settimanali di apertura dell’esercizio e articolazione oraria;

c) qualità del progetto architettonico, volto anche all’eventuale recupero di fonti energetiche, finalizzate alla sostenibilità degli spazi;

d) ampiezza della proposta gastronomica in termini di varietà dei menu, favorendo la produzione artigianale e con il minor utilizzo di prodotti industriali;

e) canone di locazione annuo offerto (non inferiore al canone posto a base d’asta, pari ad €/anno 68.000,00);

Il contratto avrà una durata di venti anni, con espressa esclusione del tacito rinnovo al termine del ventennio. Nel contratto sottoscritto tra il Comune di Venezia e l’aggiudicatario, che dovrà necessariamente costituirsi in forma societaria, consortile o rete d’impresa, saranno inoltre espressamente indicati alcuni obblighi:

• l’ottenimento dei titoli edilizi e commerciali e di tutte le certificazioni necessarie da parte dei soggetti competenti, finalizzate all’utilizzo del bene;

• la realizzazione degli interventi di completamento (stimati dalla Direzione Lavori pubblici in 370 mila euro) degli spazi oggetto di assegnazione con il sostenimento dei relativi oneri, la loro manutenzione ordinaria e straordinaria per l’intero periodo del rapporto locativo, con riconsegna degli spazi al Comune al termine della locazione in buono stato manutentivo, comprensivo degli adattamenti funzionali realizzati, salvo il normale deterioramento dovuto all’uso;

• l’instaurazione del rapporto locativo ai sensi della L. 392/1978, art. 27 e seguenti, della durata di 20 anni complessivi, con l’espressa esclusione del tacito rinnovo al termine del ventennio. Il rapporto locativo avrà decorrenza dalla sottoscrizione della convenzione, mentre il canone dovrà essere corrisposto con decorrenza dai 180 giorni dalla data di sottoscrizione stessa;

• la consegna al Comune di Venezia, in sede di sottoscrizione del contratto, di una fidejussione, a garanzia della realizzazione delle opere edili e impiantistiche, per un importo pari al valore delle opere, da mantenere valida fino al loro collaudo;

• a garanzia del pagamento del canone, la consegna al Comune di Venezia, in sede di sottoscrizione del contratto, di una fidejussione bancaria per un importo pari al canone annuo offerto, da mantenere valida per tutta la durata del rapporto locativo;

• a carico dell’aggiudicatario le spese relative alla sottoscrizione del contratto, i relativi oneri fiscali (per la parte dovuta), le spese di accatastamento e ogni altra spesa conseguente.

L’Amministrazione Comunale, con specifico provvedimento, si occuperà infine di approvare gli indirizzi, finalizzati all’insediamento nei piani primo e secondo di attività culturali e/o formative e/o innovative aperte alla collettività.

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