Giochi “al cromo” e con punte acuminate che avrebbero potuto ferire i bambini sono stati sequestrati a Mestre dagli ispettori della polizia amministrativa della camera di Commercio di Venezia addetti alla vigilanza dei prodotti e lotta alla contraffazione: la concentrazione di questo metallo avrebbe potuto causare irritazioni e patologie anche gravi nei bambini.

GIOCHI PERICOLOSI - Per dare una seria garanzia di qualità dei prodotti posti in commercio e per educare i consumatori ad un acquisto consapevole è stata progettata e attuata l’operazione denominata “Santa Claus”, nell'ambito della quale gli ispettori camerali, nel periodo "caldo" degli acquisti natalizi, hanno effettuato più di settanta controlli tra verifiche formali sull’etichettatura e acquisizione di informazioni di giocattoli che hanno visto coinvolti 28 tra i più importanti e noti importatori e fabbricanti. Sono stati inoltre prelevati casualmente dieci campioni di giocattoli che sono stati fatti analizzare dall’istituto italiano sicurezza giocattoli di Cabiate. Il risultato degli esami ha evidenziato che due giocattoli non erano conformi alle norme di sicurezza richieste in quanto avevano punte acuminate all’estremità che avrebbero potuto ferire il bambino, e, soprattutto, uno di questi presentava anche un elevato contenuto di cromo: i prodotti sono stati dunque considerati potenzialmente pericolosi. Entrambi i giocattoli, di fabbricazione cinese, che erano posti in vendita in un negozio gestito da operatori di etnia cinese di Mestre e le cui imprese importatrici sono risultate di Napoli, sono stati pertanto sequestrati.

SEGNALAZIONE NAZIONALE - Visto il protocollo d'intesa relativo ai rapporti tra la camera di Commercio di Venezia e la guardia di finanza, i risultati dei test e tutta la documentazione relativa ai due prodotti è stata trasmessa al nucleo di autorità giudiziaria di Venezia, nonché al ministero dello Sviluppo Economico per l’adozione dell’eventuale provvedimento di ritiro dal commercio e sequestro in tutto il territorio nazionale dei giocattoli in questione, come già avvenuto più volte in passato sulla base delle segnalazioni degli ispettori della vigilanza prodotti camerale.