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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Stavolta è Mestre la "capitale dell'arte", il capolavoro di Klimt protagonista al Candiani

Aperta martedì l'esposizione che resterà visitabile fino al 5 marzo. La "Giuditta II", icona del XX secolo, sarà in mostra con altre ottanta opere. Anche 3 incontri di approfondimento

"La facciamo vedere prima che il sindaco la venda", aveva commentato ironico durante la presentazione degli eventi del Natale veneziano Luigi Brugnaro. Invece eccola qua, la "Giuditta" di Klimt, che per il suo valore ha reso necessaria la presenza di una scorta armata per indurre a stare alla larga eventuali malintenzionati. Inaugurata martedì pomeriggio al centro culturale Candiani di Mestre, alla presenza anche del primo cittadino, la mostra "Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo e seduzione", all'interno del contenitore "Cortocircuito. Dialogo tra i secoli", in cui si mette in relazione anche la figura leggendaria di Giuditta con i temi del nostro tempo e delle epoche passate. Salta all'occhio la correlazione con la violenza sulle donne e lo stalking.

Tant'è. Stavolta la mostra "grande" ce l'ha Mestre e non Venezia, e nel prossimo futuro ce ne saranno altre due al Candiani: "L'intento è organizzare mostre di livello altissimo a costo zero, grazie al nostro bellissimo patrimonio - ha sottolineato il sindaco - Lo faremo sempre meglio. In più la sicurezza delle donne è un tema portante della nostra amministrazione". Al suo fianco la presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, Mariacristina Gribaudi, e la direttrice Gabriella Belli.

L'esposizione si chiuderà il prossimo 5 marzo, in un'ottica metropolitana. Perché la cultura è d'acqua e di terra. Di un territorio che anche attraverso queste iniziative dovrebbe scoprirsi unito. La mostra, il cui progetto di allestimento è stato affidato a Pierluigi Pizzi, architetto e scenografo di fama internazionale, è incentrata attorno a uno dei miti più affascinanti della tradizione biblica, quello di ‘Giuditta’.

Fulcro dell’esposizione, che presenta oltre ottanta opere provenienti dalle collezioni della Fondazione Musei Civici di Venezia (Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Museo Correr, Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, Museo Fortuny, Museo di Palazzo Mocenigo), da alcuni musei come il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e da varie collezioni private nazionali e internazionali, è rappresentato dal capolavoro di Gustav Klimt, "Giuditta II (Salomè)", che giunge per l’occasione da Ca' Pesaro.

Intorno a questa potente icona del XX secolo, realizzata dal grande artista viennese nel 1909, presentata alla Biennale Internazionale d’Arte del 1910 e acquisita proprio in quell’anno dal Municipio di Venezia per il museo di Ca’ Pesaro – un’opera che letteralmente ‘ammalia’ per la sua carica sensuale e per le sue evocative reminiscenze bizantine – si articoleranno una serie di suggestioni tra antico e contemporaneo che, dalla figura biblica di Giuditta e dalla sua fortuna artistica tra Cinque e Seicento, arriveranno al Simbolismo ottocentesco e al clima della Secessione Viennese, fino all'interpretazione del mito che il padre della psicanalisi, Sigmund Freud, diede nel 1917 con "Il tabù della verginità".

“Giuditta – scrive Gabriella Belli in catalogo - risalirà i secoli fino all’età di Klimt, via via spogliandosi nella letteratura, nella poesia e nell’arte della sua castità, della sua virtù e di quella fortitudine che l’aveva sorretta nella prova del suo estremo gesto di eroismo, in un’inversione negativa del mito che sarà appunto cantato da Klimt nel magnifico dipinto del 1909. Quella che il maestro viennese ci mostra non è più un’eroina della storia, non è una salvatrice, non è casta, piuttosto è una donna che ha scoperto la propria sessualità, che rifiuta la propria marginalità sociale, che ha disceso il buio dell’inconscio scoprendo le proprie più intime pulsioni, anche quelle legate al desiderio di dare morte”.

Tra le attività collaterali in programma si segnalano tre incontri di approfondimento tra gennaio e marzo – uno al mese, alle ore 18 – su particolari temi della mostra, con Gabriella Belli (19 gennaio), Vittorio Pajusco (16 febbraio), e Flavio Caroli (3 marzo).

La mostra resterà aperta fino al 5 marzo 2017, dalle ore 10 alle 19 (la biglietteria chiude mezz’ora prima), chiuso il lunedì. Il costo del biglietto intero è di 5 euro, ridotto 3 euro. Aperture straordinarie: tutti i venerdì, sabato e domeniche fino all’8 gennaio 2017 compreso, dalle 10 alle 22; 25 dicembre e 1 gennaio dalle 16 alle 22. Percorsi guidati gratuiti, su prenotazione (www.visitmuve.it/it/servizi-educativi), ogni mercoledì, ore 10.30, ogni fine settimana, ore 15.30; per il periodo delle feste natalizie il servizio è attivo solo il 26 dicembre e l'1 gennaio. Il catalogo, edito da Linea d’Acqua (Venezia, 2016), raccoglie interventi di Gabriella Belli, Flavio Caroli, Gian Piero Brunetta, Elisabetta Barisoni, Elena Marchetti e Matteo Piccolo.

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