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A Mestre il "Parco Badanti e Spacciatori" : la gaffe è servita da Google Maps

A rendersi conto che il colosso del web aveva assegnato al parchetto di via Piave quel toponimo è stato un iscritto al comitato Marco Polo. Dopo la segnalazione è seguita la rimozione

Da anni il Comune e le forze dell'ordine stanno cercando di riportare l'area verde in ordine, strappandola a spacciatori e tossici che vanno a rifornirsi. Sforzi importanti, a cui sono seguiti dei risultati concreti, ma non, evidentemente, per Google Maps, secondo il quale a pochi passi dalla stazione di Mestre sarebbe esistito il Parco Badanti Spacciatori.

COME È SUCCESSO: "ME L'HA CHIESTO GOOGLE"

Sarebbe, appunto, perché come spiega Luigi Corò del comitato Marco Polo, un iscritto si è accorto un po' per caso che il colosso del web aveva assegnato al parchetto di via Piave un toponimo altamente screditante (e non per le badanti, sia chiaro). È bastato digitare "via Piave" su Maps e spostare lo sguardo un po' più in là sullo schermo del computer per rendersi conto di quella che sembrerebbe essere, a prima vista, una gaffe.

E così immediata è partita la segnalazione e la rimozione del toponimo, "perché non si può deturpare Mestre a questo livello" - come ha specificato Corò. Da anni infatti si organizzano feste ed iniziative per riassegnare alla comunità la zona verde, contribuendo a renderla a suo modo un cuore pulsante della città, e così facendo il rischio era quello di attirare ancor di più la malavita. Probabilmente si è trattato di uno scherzo di cattivo gusto, fatto sta che in breve tempo Google ha proceduto, fortunatamente, alla rimozione.

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