Tenta di bruciare una casa in centro, poi evade dai domiciliari
L'uomo, uno straniero regolare in Italia, è fuggito alla prima occasione, ma è stato rintracciato dai poliziotti lunedì mattina alla stazione di Mestre
Aveva cercato di dare alle fiamme mezza via Cappuccina, tra negozi, appartamenti, automobili e campane della carta, era stato arrestato per incendio doloso e danneggiamento e condannato ai domiciliari, ma alla prima occasione buona il 36enne tunisino è fuggito da casa ed è stato ricatturato a Mestre.
PIROMANIA – Tutto è iniziato domenica mattina alle prime luci dell'alba. Stando a quanto riferisce la Nuova Venezia, infatti, un passante ha allertato il 113 intorno alle 5.30 dopo aver visto un uomo che cercava di dare fuoco ad un edificio all'angolo con via Cornaro. Gli agenti, intervenuti immediatamente, hanno trovato il tunisino intento a cercare di far scoppiare un rogo in un palazzo con un negozio annesso, mentre poco distante le fiamme divoravano già un cassonetto e sfioravano le automobili in sosta. Gli agenti sono riusciti a spegnere l'incendio e a catturare il responsabile, mentre sul posto sono arrivati i vigili del fuoco per le operazioni di bonifica.
L'ARRESTO – Il colpevole è stato identificato come un tunisino regolare in Italia, residente a Cavarzere e già conosciuto alle autorità per episodi di piromania. Lo straniero è stato quindi arrestato per incendio doloso e danneggiamento e il pm di turno ha deciso per lui la pena dei domiciliari. Peccato però che, come scrive il quotidiano locale, dopo il primo controllo nella sua abitazione da parte dei carabinieri, il 30enne abbia deciso di darsela a gambe. Lunedì mattina l'incendiario è stato trovato dai poliziotti alla stazione di Mestre, appena arrivato da Cavarzere. Portato nuovamente in questura con l'accusa di evasione, ora è stato arrestato e resta in attesa di processo, ma stavolta attenderà in una cella del carcere.
