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"Ko Game", la moda di prendere a pugni i passanti dagli Usa a Favaro

Domenica due ragazzi sono stati colpiti da un minorenne. Potrebbe trattarsi dell'usanza in voga tra i teenager statunitensi, a volte mortale

L'ultima folle moda degli Stati Uniti potrebbe essere sbarcata anche molto vicino a noi. A Favaro Veneto. E chissà quanti altri casi "covano" non denunciati. Del resto le mode sono fatte per essere copiate. Ma questa è preoccupante, oltre che insulsa: è il "knockout game", il gioco del Ko. E ha già causato diversi morti Oltreoceano. Negli ultimi giorni, per esempio, un musicista di New Orleans che stava tornando a casa è finito in coma perché colpito da un unico, potente pugno assestato da un teenager.

I giovani delle gang delle grandi metropoli a stelle e strisce, infatti, da mesi si divertono così. Colpendo al volto ignari passanti che mai si aspetterebbero di diventare dei pungiball mobili. Pugni inaspettati, come inaspettati di certo erano i colpi sferrati ai volti di un 13enne e di un 20enne mestrini domenica scorsa. Non siamo a Chicago e nemmeno a New York, ma all'uscita del centro commerciale «La Piazza» di Favaro Veneto. Sulla rampa che porta al parcheggio.

La prima aggressione verso le 18, quando a un 13enne, secondo quanto racconta il padre, è prima stata rivolta una domanda provocatoria: "Hai problemi?". Poi è stato colpito in faccia da un unico pugno sferrato alle sue spalle da un componente del gruppo di minorenni che stava trascorrendo la domenica pomeriggio fuori dal centro commerciale. La vittima del colpo, esterrefatta, ha quindi deciso di non cercare guai peggiori e di dileguarsi il più in fretta possibile.

Lo stesso copione mezz'ora più tardi, quando, L.V., 20enne di Zelarino, si è visto assestare l'ennesimo pugno del pomeriggio. Stavolta allo zigomo sinistro. "Uno del gruppetto di ragazzini con un giubbotto blu e capelli forse biondi si è messo in mezzo - ricorda F.V. - quasi non volesse farci passare (il giovane era con la fidanzata, ndr). Io ho abbassato lo sguardo per cercare di evitare di fornire ogni possibile scusa al ragazzo per attaccare briga. A un certo punto mi dice: "Ehi, hai problemi?". Con tono i sfida. Io sorrido e lo mando a quel paese proprio nel momento in cui gli stavo passando accanto. A quel punto, non appena gli ho dato le spalle, lui mi ha colpito con un pugno allo zigomo sinistro. Sono rimasto per cinque secondi fermo per lo stupore".

Dopodiché anche stavolta la vittima se n'è andata per evitare altri guai: "Segnalo quello che mi è successo non per il trauma in sé, ma perché al posto mio avrebbe potuto esserci qualcun'altro. Una donna. E in futuro potrebbe finire anche peggio", conclude il giovane. Rimasto vittima di un minorenne che, forse per noia, si è messo con ogni probabilità a copiare una delle mode più insulse e pericolose che gli Stati Uniti ci hanno "donato" negli ultimi tempi.

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