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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mestre Mestre Centro / Viale Don Sturzo

Tre arresti in centro a Mestre: ladri in azione sorpresi con in tasca documenti falsi

Mercoledì mattina il Gamm, Gruppo anticrimine Mestre Marghera, e gli agenti del commissariato di via Ca' Rossa hanno arrestato un trio di malviventi in viale Don Sturzo

Predoni in azione mercoledì mattina in zona viale Don Sturzo a Mestre, ma l'intervento della polizia permette di arrestarli. Almeno tre i delinquenti finiti in manette al termine di un'operazione condotta dal Gamm, il gruppo anticrimine Mestre Marghera, e il commissariato di Mestre.

Le forze dell'ordine sono riuscite a cogliere nella quasi flagranza di reato i malintenzionati grazie a una segnalazione di un cittadino che ha chiamato il 113. Il gruppetto di quattro malintenzionati è stato bloccato in via De Nicola, una laterale rispetto a viale  Don Sturzo. Erano stati visti all'interno del giardino condominiale di un palazzo, e alla vista degli agenti avevano gettato a terra gli arnesi da scasso di cui erano in possesso. Si tratta di cacciaviti modificati in grado di mettere ko le serrature di porte e cancelli. Due stavano cercando di forzare la porta d'ingresso dello stabile, mentre gli altri sodali facevano da palo.

Una volta bloccati dalle forze dell'ordine i quattro hanno simulato tranquillità "glaciale", mostrando agli operatori, che già però avevano mangiato la foglia, carte d'identità su cui ci sarebbero forti dubbi sulla loro autenticità. Anzi, tre sedicenti lituani in questo modo si sono messi in grossi guai. Si tratta di D.K., 33enne lituano, T.K., 29enne, e M.B., 30enne. Tutti sedicenti lituani e pluripregiudicati. Le indagini continuano per capire come siano riusciti a entrare in possesso di carte d'identità valide per l'espatrio risultate poi fasulle.

Si tratta di una tipologia di reato per cui vige l'arresto obbligatorio, per questo sono scattate le manette. Dal 2015, infatti, anche in funzione antiterroristica, l'articolo 380 del codice di procedura penale prevede questa misura di limitazione della libertà personale per tutti i delitti di "fabbricazione, detenzione o uso di documento di identificazione falso previsti dall'articolo 497 bis del codice penale", secondo cui si rischiano  da due a cinque anni di reclusione. Il loro complice infine, F.D. di 23 anni, dovrà rispondere insieme agli altri anche di tentato furto aggravato e possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli.

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