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Mestre Mestre Centro / Via Leonardo da Vinci

Il vicino vede i malviventi in azione e allerta la polizia, ladri di biciclette in arresto a Mestre

In manette due marocchini, rispettivamente di 27 e 36 anni. Sono stati sorpresi a rubare nella notte in via Da Vinci, il segnalatore li ha poi riconosciuti permettendo l'arresto

Il residente "non distratto" vede i ladri in azione e chiama la polizia: finiscono così in arresto B.A. e L.O., rispettivamente 27enne e 36enne di nazionalità marocchina (entrambi con precedenti, in Italia senza fissa dimora), colti in flagrante dalle volanti della questura di Venezia e incriminati del reato di furto in abitazione in concorso. Il fatto a Mestre, poco dopo le 2 della notte tra domenica e lunedì, in via Leonardo Da Vinci.

La chiamata giunta al 113 riferisce di due uomini che si sono appena introdotti in un cortile condominiale e stanno armeggiando intorno ad una rastrelliera di biciclette. Immediata l’attivazione delle volanti, che si precipitano sul posto per cogliere in flagranza i due ladruncoli accuratamente descritti dal segnalatore. Nel frattempo lo stesso mestrino sente dei rumori metallici, dai quali capisce con certezza che i due stanno proprio cercando di tagliare i lucchetti che assicurano le due ruote.

Gli equipaggi della polizia giungono pochi minuti dopo, intercettando e bloccando in via Filiasi due persone che corrispondono perfettamente alle descrizioni. I due vengono identificati, dopodiché si accerta che hanno effettivamente appena trafugato due biciclette, forzandone le catene tramite un cavalletto. Il segnalatore conferma li riconosce e li conferma come autori del furto, e a quel punto è inevitabile la formalizzazione dell’arresto. Viene inoltre individuata una terza bicicletta, che era stata utilizzata da uno dei due ladri per giungere sul posto e di cui  quest'ultimo non sa giustificare la provenienza: per lui scatta quindi anche una denuncia per ricettazione.

Nei confronti dell'altro, invece, si procede a denuncia per violazione delle norme sull'immigrazione, perché gli agenti, da controlli in banche dati, verificano che risulta già destinatario dell’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale. I due vengono trattenuti nelle camere di sicurezza della questura in attesa del giudizio direttissimo previsto per lunedì.

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