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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Evade re dei furti in appartamento La sua latitanza finisce ad Arezzo

Un 34enne georgiano fermato dalla polizia il 3 dicembre scorso era finito ai domiciliari. Era il leader di una banda di predoni "a chilometro zero"

Era uno dei sei predoni "a chilometro zero" che negli ultimi mesi hanno razziato auto e abitazioni nei dintorni di via Costa a Mestre, dove si trovava il loro appartamento "violato" con un blitz dagli agenti del commissariato di via Ca' Rossa il 3 dicembre scorso. Anzi, non era solo un semplice membro della banda. Era il "leader" della batteria, visto che con la sua età (34 anni) era di gran lunga più anziano dei complici. Di conseguenza aveva anche una certa esperienza in fatto di incursioni e furti. Oltre che di arresti.

Parte della refurtiva sequestrata ai predoni mestrini

Nessuna porta poteva resistere a questo gruppo di furfanti, accessoriati di ogni strumento per avere ragione delle serrature. Anche quelle più ostiche: chiavi, piedi di porco, gas per far saltare le porte blindate, flessibili. Il "kit" era abbondante ed eterogeneo.

Fatto sta che Z.N., 34enne georgiano trovato in possesso anche di documenti falsi polacchi e ucraini, una volta sottoposto agli arresti domiciliari dopo pochi giorni ha deciso bene di sparire nel nulla. Evaso. La latitanza però è durata poco. Circa un mese. Nella notte tra lunedì e martedì, infatti, la polizia stradale di Arezzo ha arrestato il fuggitivo in terra toscana. Ora, naturalmente, oltre che di ricettazione per l'enorme quantità di materiale rubato che nascondeva con i complici nell'appartamento di via Costa, il 34enne dovrà rispondere anche di evasione. Gli investigatori del commissariato lo considerano uno dei personaggi di spicco nel Nord Italia in fatto di razzie in abitazione.

A dimostrazione di ciò le forze dell'ordine hanno dovuto lavorare a lungo per catalogare tutta la refurtiva sequestrata nell'appartamento mestrino: c'erano biciclette, una pianola, una pelliccia, varie collane e braccialetti, dei dolciumi, un pacco di schede telefoniche, una cassaforte sradicata dal muro e aperta, dei giocattoli per bambini (che assieme ai dolciumi sarebbero andati in beneficenza). Sequestrata anche una confezione da 50 pallottole calibro 40. Ma le pistole non sono state trovate.

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