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Mestre Mestre Centro / Via Aleardo Aleardi

Lotta agli abusivi, un magazzino dei "vu cumprà" trovato a Mestre

Continua la battaglia delle forze dell'ordine contro gli ambulanti irregolari, ora si punta a colpire i centri di rifornimento. Uno è stato scoperto in via Aleardi

Continua la guerra delle forze dell'ordine veneziane contro il commercio abusivo, tanto sulle spiagge quanto tra i ponti e le calli del centro storico lagunare. Il nuovo obiettivo delle autorità è quello di individuare e bloccare direttamente i fornitori della merce contraffatta, al fine di fermare la filiera della vendita irregolare già alla radice. Per questo nei giorni scorsi gli agenti del commissariato di Mestre hanno prestato particolare attenzione ai cittadini stranieri che andavano e venivano da Venezia trasportando le tipiche, enormi buste di plastica blu cariche di borse, cinture, portafogli e quant'altro, allo scopo di scoprire finalmente le “basi operative” degli ambulanti irregolari.

CON LE MANI NEL SACCO – I poliziotti, in abiti civili e con discrezione, hanno continuato per giorni a tenere d'occhio i cosiddetti “vu cumprà” che salivano e scendevano dagli autobus tra la terraferma e la laguna, seguendoli senza farsi notare per lasciarsi poi condurre fino ai magazzini disseminati per le vie di Mestre, ognuno un piccolo quartier generale degli abusivi, dove i singoli ambulanti recuperano la merce al mattino e riconsegnano gli invenduti alla sera. I controlli costanti delle autorità hanno infine permesso di individuare come possibile base per lo smercio un negozio in via Aleardi, poco distante da corso del Popolo e via Cappuccina, una posizione al tempo stesso riparata e da cui risulta comunque semplicissimo spostarsi verso Venezia. Lunedì pomeriggio, intorno alle 15, una Volante è andata sul posto per verificare: alla sola vista della “pantera” azzurra diversi stranieri sono fuggiti a gambe levate dal negozio, disperdendosi nelle vie vicine. Gli agenti sono quindi entrati nel locale, trovando tre grosse buste di colore blu colme di varia merce in presunta pelle e tessuto: borse, portafogli, cinture, tutti prodotti che recavano i marchi delle maggiori case di moda ma che risultavano, ovviamente, contraffatte, per un totale di circa 60 pezzi, tutti sequestrati. Il negozio risultava gestito da un cittadino cinese e residente a Mestre, comunque in regola con il permesso di soggiorno, ora indagato in stato di libertà per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. La sua attività sarà invece passata al microscopio dal Comune di Venezia.

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