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Giovedì, 25 Aprile 2024
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M9, le associazioni si fanno sentire: "È il museo della città, vogliamo essere coinvolti"

Sabato incontro e presentazione di un documento indirizzato alla Fondazione Polymnia: "Occasione di attivare interesse culturale per l'area, i cittadini vanno ascoltati"

I mestrini si rivolgono alla Fondazione Polymnia, responsabile del progetto M9, e chiedono un coinvolgimento maggiore nelle vicende del futuro museo mestrino. A far scattare il "campanello d'allarme" c'è stata, tra l'altro, la sostituzione sui social del nome originale "M9 Mestre" con "M9 Venezia", diventato, dopo le polemiche, semplicemente M9. Dopodiché, da un incontro pubblico con i vertici della Fondazione organizzato dal Centro Studi Storici il 14 dicembre, è maturato un documento in cui le associazioni chiedono di avere un ruolo più rilevante nelle future decisioni legate al polo culturale. "Il progetto dovrebbe fondarsi su due pilastri fondamentali - spiegano - la centralità dei contenuti culturali e la centralità di Mestre".

"Un progetto culturale per la terraferma"

Il documento presenta una serie di punti chiave la cui approvazione da parte di Polymnia "dimostrerà, al di là delle parole, la reale volontà" di proseguire su questa via:

a) Interpretazione del museo come volano di arte e cultura che inneschi un meccanismo di interesse culturale per Mestre e tutta l’area metropolitana, anche attraverso l’individuazione di un marchio culturale catalizzatore di eventi e interessi, capace di attrarre i cittadini e visitatori esterni. Il museo vedrà il diretto coinvolgimento e la valorizzazione del centro storico creando sinergie con i poli culturali già esistenti (teatro Toniolo, centro Candiani, istituto culturale Laurentianum, Santa Maria delle Grazie, Biblioteca VEZ e archivi storici, Antica Scuola dei Battuti, eccetera);

b) Identificazione di M9 come primo museo della città di Mestre e non come il 43° della città di Venezia;

c) Centralità della città di Mestre nei contenuti culturali del museo, assumendola come esempio/caso-studio delle trasformazioni nella società, nella cultura, nel modo di pensare e di agire, conseguenti allo sviluppo industriale del '900.

d) Realizzazione nei locali dell’M9 di un antiquarium per l’esposizione dei reperti archeologici ritrovati durante gli scavi in loco, al fine di contestualizzare e dare significato al sito che vede l'ex convento di Santa Maria delle Grazie quale esempio meglio conservato di questo tipo di insediamento nella città di Mestre. 

e) Inserimento di soggetti qualificati mestrini negli organi decisionali della Fondazione Venezia e di Polymnia S.r.l., nonché nello staff di progetto dei contenuti culturali dell’M9, per portare preziosi contributi di idee, esperienze e specificità.

Alla stesura del documento hanno partecipato le seguenti realtà cittadine: Amico Albero, Banca del Tempo-Danza delle Ore, Centro Studi Storici,
Comitato Villaggio Laguna, Ecoistituto del Veneto, Fiab - Amici della bicicletta, Gruppo Fermodellistico Mestre, Masegni & Nizioleti, Mestre Mia, Movimento Autonomia di Mestre, Centro Studi Storici, e altre ancora. Inoltre Sergio Barizza, Vincenzo Conte, Mario Rigo, Pierluigi Rizziato, Monica Sambo, Marco Sbrogiò, Davide Scano, Stefano Sorteni, Gianfranco Vecchiato.

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