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Martedì, 23 Aprile 2024
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Mario Adinolfi al Candiani, proteste e tensioni in piazza VIDEO

Momento simbolico per i militanti dei collettivi che avevano annunciato le mobilitazioni a difesa della 194. Il fondatore del Popolo della famiglia: «Hanno detto che non dovevo entrare a Mestre»

Cori, tensione, urla e spintoni. Manifestanti e agenti in tenuta antisommossa sono entrati in contatto venerdì sera, in centro a Mestre, mentre Mario Adinolfi, fondatore del movimento politico "Il popolo della famiglia", stava per presentare al centro culturale Candiani il suo libro, "Contro l’Aborto: 17 regole per vivere felici". «Noi siamo donne - hanno gridato le attiviste e gli attivisti tentando di sfondare a spintoni il cordone della polizia davanti alla galleria Barcella - siamo le soggettività che oggi parlano, lo facciamo e lo faremo sempre. Caro Adinolfi, ecco le donne su cui vuoi mettere la tua parola e il tuo veto. Da quando la legge 194 è stata promulgata, ogni giorno lottiamo ancora per essere libere di decidere sul nostro corpo».

La manifestazione contro il libro di Adinolfi presentato al Candiani di Mestre

Gli scudi antisommossa sollevati dai poliziotti hanno respinto il corteo dietro lo striscione, fra i trecento e i quattrocento manifestanti, e lo hanno fatto arretrare evitando scontri. Un momento simbolico per i militanti del laboratorio occupato Morion, del collettivo queerwego, del centro sociale Rivolta e del laboratorio climatico Pandora che avevano annunciato le iniziative di protesta contro la presentazione del testo al Candiani.

Manifestazione collettivi Mestre contro libro Adinolfi 3 febbraio 2023

«Il tema è se ho diritto di parlare o no. Sul tema esiste da millenni una differente idea - ha commentato dal centro culturale Adinolfi - I volantini "Adinolfi anca no" che ho visto appesi in città e nella libreria qui sotto dicono che io non devo entrare a Mestre e devo essere cacciato. Questo è un modo di agire estremamente pericoloso, connesso al clima che stiamo vivendo», dice riferendosi alla vicenda Cospito.

Ci sono state denunce anche a Venezia per le scritte anarchiche comparse in centro storico e in terraferma sulla vicenda del regime del carcere duro con il 41 bis ad Alfredo Cospito, che da oltre cento giorni digiuna contro questa misura. «Nel nostro paese ci sono quasi 800 detenuti con un regime che è una vera e propria forma di tortura. Quindi abbiamo tutti questi Totò Riina? - commenta Tommaso Cacciari, attivista dei "No grandi navi" presente alla mobilitazione di venerdì sera - Non mi esprimo su Cospito. Non ho simpatie per le posizioni anarchiche ma questa condanna non sta né in cielo né in terra». 

Mario Adinolfi al Candiani

Intanto al Candiani una cinquantina di persone era in sala ad attendere che iniziasse la presentazione del libro, edito dal quotidiano "La Croce", diretto da Mario Adinolfi stesso. L'evento era stato pubblicizzato anche sul sito del Comune, moderato da Roberto Azzalin, consigliere della lista "Luigi Brugnaro sindaco" nella Municipalità veneziana. «Uno spazio pubblico ad Adinolfi: inaccettabile - scrive Giovanni Andrea Martini, consigliere comunale del gruppo "Tutta la città insieme!" - Ha quasi il sapore di una provocazione. Ho chiesto a che titolo veniva ospitato al Candiani Mario Adinolfi. Non ho avuto risposta. Inaccettabile che uno spazio pubblico venga concesso a chi attacca un diritto sancito dalla legge».

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