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C'è una novità per i pusher che bazzicano a Mestre: "Se vi troviamo finite dritti agli ex Cie"

Grazie a un colloquio con il capo della polizia, Gabrielli, sono stati messi a punto maxi controlli continui con un centinaio di agenti impegnati. E posti "riservati" per le espulsioni

Non più il foglio di carta e stop, bensì l'accompagnamento al Cpr (ex Cie) e successiva espulsione. C'è una novità che rischia di pesare non poco sui risultati raggiunti dalle forze dell'ordine nella lotta alla microcriminalità nelle zone calde di Mestre e Marghera: ed è importante che lo sappia soprattutto chi è dedito a spaccio o furti. Nel corso dell'ultima settimana sono stati organizzati maxi controlli della durata di 24 ore (ripetuti quasi incessantemente) che non solo hanno permesso di sequestrare droga, identificare centinaia di persone e comminare sanzioni a chi non ha rispettato il Codice della strada, ma hanno permesso di allontanare fisicamente 4 spacciatori tunisini ben conosciuti dalle forze dell'ordine e sottoposti ad espulsione. A quest'ultimi si aggiunge anche un quinto, sempre di origini magrebine, accompagnato al Cpr la settimana precedente. Si tratta di personaggi che si muovono nel sottobosco della zona della stazione o al parco Bissuola. Difficile accorgersi della loro assenza perché è gente abile a non farsi vedere, ma il risultato c'è ed è importante. Perché le forze dell'ordine sanno quanto sia difficile ottenere posti ai Cpr per assicurarsi che un malintenzionato se ne torni in madrepatria. 

COLLOQUIO COL CAPO DELLA POLIZIA GABRIELLI

Questo è anche il risultato di un colloquio a tu per tu tra il capo della Polizia di Stato, il prefetto Franco Gabrielli, il sindaco, Luigi Brugnaro, e il questore, Danilo Gagliardi, in occasione della mostra dedicata alla polizia nel mondo del cinema all'Arsenale: "In un'ora si sono fatti passi in avanti per cui ci vorrebbero mesi - ha commentato il capo di gabinetto del Comune, Morris Ceron - quando si trovano le persone giuste è così". Cartina alla mano si sono selezionati i luoghi più caldi della città e da lì si è iniziato a pensare a una macchina dei controlli il più allargata possibile. Nei prossimi mesi, infatti, polizia locale, polizia di Stato, militari dell'Esercito metteranno in campo un centinaio di uomini per 24 ore continuative per setacciare il territorio. Una macchina complessa e per metterla a punto è stato necessario sedersi a tavolino e capire come incastrare le tessere del mosaico. 

SEQUESTRI, ESPULSIONI E DENUNCE 

I risultati sono stati subito tangibili: "Da lunedì sono stati sequestrati 607 grammi di stupefacente - ha spiegato il dirigente del commissariato di Mestre, Eugenio Vomiero - prevalentemente marijuane e hashish, ma anche eroina e cocaina. Sono state comminate 24 contravvenzioni al Codice della strada e ci sono stati 4 accompagnamenti al Cie". Eseguite anche due ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di B.H., 33enne residente al campo nomadi di via del Granoturco a Favaro, e un cittadino albanese di 30 anni sottoposto ai domiciliari a Mestre. Uno degli spacciatori espulsi è stato denunciato perché sorpreso in possesso di 19 grammi di cocaina. Due minori tunisini sono stati accompagnati in comunità perché trovati in zona stazione senza meta e senza una fissa dimora. In tutto sono state 257 le persone identificate, con particolare attenzione ai locali pubblici situati nelle zone calde. "Questo è il risultato quando i componenti di un'orchestra suonano la stessa melodia", ha concluso Vomiero. 

COMUNE IN PRIMA LINEA

"Da parte nostra - ha commentato il capo di gabinetto, Ceron - non molleremo e anzi porteremo investimenti in zona, come si può vedere con gli alberghi in via Ca' Marcello". L'accento è stato posto anche sull'importanza della collaborazione dei cittadini: "Siamo convinti che riusciremo a raggiungere i risultati che ci siamo prefissati - ha dichiarato l'assessore alla Sicurezza, Giorgio D'Este - Devo ringraziare uno per uno i nostri agenti della polizia locale e quelli della polizia di Stato, senza dimenticare i militari dell'Esercito, abbiamo risorse limitate ma il loro contributo è massimo". 

LE FORZE IN CAMPO

La task force si compone di uomini in uniforme e in borghese, tra questi investigatori della Questura di Venezia e poliziotti del Commissariato di Mestre, con il supporto del Reparto prevenzione crimine di Padova. Non è mancato l’utilizzo della polizia scientifica e delle unità cinofile antidroga della polizia con l'aiuto dei pastori tedeschi Cedrik, Aiko, Boss e Zeus. Il dispositivo è implementato dalle pattuglie dell’Esercito italiano, mediante i Lagunari di Venezia, impiegati nell’ambito dell’operazione Strade Sicure.
 

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