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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mestre Zelarino / Via Don Federico Tosatto

Slogan e fischietti, duecento commesse in sciopero da Auchan

Circa l'80% i lavoratori rimasti fuori dal centro commerciale. Sindacati: "Gli esuberi sono una rappresaglia". I capi area: "Disagi limitati"

Fischietti, slogan e bandiere. Uno scenario piuttosto inusuale per il centro commerciale Auchan, dove sabato mattina è andato in scena lo sciopero dei dipendenti di uno dei templi dello shopping mestrino. Sul piatto i 65 esuberi che la dirigenza ha annunciato in laguna, che fanno parte dei totali 1400 circa su base nazionale. "Noi non ci stiamo a questo ricatto dell'azienda - dichiara Paolo Baccaglini, della Filcams Cgil - questo è un atto di rappresaglia. La richiesta della dirigenza era di demansionare tutti i dipendenti di un livello e togliere la quattordicesima, al nostro rifiuto hanno aperto una procedura di mobilità. Martedì avremo il primo incontro a Roma, questo sciopero serve a far tornare l'azienda sui suoi passi".

Circa duecento i lavoratori che al posto di varcare la soglia di "Porta Marghera" hanno deciso di stare fuori, per esprimere tutto il proprio sconcerto di fronte alla situazione di incertezza in cui di punto in bianco sono piombati. L'adesione all'agitazione, annunciata da diversi giorni, ha toccato circa l'ottanta per cento. All'interno in ogni caso la vita del centro commerciale è continuata senza grossi scossoni, anche se la mole di clientela è apparsa inferiore rispetto ai sabati "normali", segno che chi sapeva dello sciopero ha scelto altri lidi per le proprie spese. Otto le casse aperte al supermercato, con in più quelle self service a operare a pieno ritmo: "Scioperare è un diritto - spiega un capo area, alle prese al pari di altri colleghi con la riorganizzazione del lavoro della struttura - in ogni caso siamo riusciti a fornire comunque il servizio".

Non dello stesso avviso Andrea Stevanin, della Fisascat Cisl: "Qualche disagio all'azienda l'abbiamo creato - dichiara - era quello che volevamo. Dimostrare che questa è una realtà che eroga servizi e che senza personale si blocca. Le persone sono indispensabili. Il turno di sabato mattina vede operative circa 400 persone, oggi erano circa un centinaio. La rappresaglia del gruppo Auchan è solo un modo per spingere al taglio del costo del lavoro, ma noi non cederemo. I 65 non sono reali, ma è una condizione per ridurre nuovamente diritti e salari ai lavoratori. Per questo noi oggi siamo scesi in sciopero, la prima tappa di una lunga vertenza che alla fine vedrà prevalere le nostre ragioni".

In ogni caso sabato sarà una giornata lunga sia per chi protesta, sia per chi dovrà fare di necessità virtù all'interno del centro commerciale. Tra gli scioperanti anche i candidati alle elezioni regionali Sebastiano Bonzio e Tiziana Agostini, "forte" della lettera di solidarietà delle commesse del centro "Le Barche", con cui all'orizzonte potrebbe scaturire una comunione d'intenti per la difesa dei diritti delle commesse su orari e aperture domenicali. Tra la folla anche il candidato sindaco alle elezioni comunali per il Movimento Cinque Stelle, Davide Scano, non nuovo a battaglie contro il sistema della grande distribuzione mestrina, che spara a zero contro la precedente amministrazione di Ca' Farsetti: "Ci siamo sempre spesi contro le liberalizzazioni selvagge - attacca - la politica urbanistica della precedente amministrazione ha prodotto quattro centri commerciali nel giro di venti chilometri. Risultato: qui abbiamo le commesse che rischiano di perdere il posto, al Carrefour che sono in contratto di solidarietà. In più è sotto gli occhi di tutti il centro di Mestre in totale degrado".

Il primo a parlare nel video è Paolo Baccaglini, della Filcams Cgil, poi Andrea Stevanin, della Fisascat Cisl, infine Davide Scano, candidato sindaco per il Movimento Cinque Stelle

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