rotate-mobile
Mestre Campalto / Via Passo Campalto

Colpo di scena, il cadavere trovato a Campalto era di un rapinatore

Il 42enne triestino venne recuperato senza vita in un canale. Assaltò una banca qualche giorno prima nel capoluogo giuliano. Come finì a Mestre?

Colpo di scena nelle indagini sulla morte di Diego Presbiteri De Lassis, il 42enne trovato senza vita in un canale scolmatore di Campalto, a poca distanza dall'auto che aveva in uso. Il triestino era stato identificato dopo l'autopsia, condotta dal medico legale Antonello Cirnelli. Ma  l'inchiesta non si è chiusa qui. O meglio, un'altra indagine si è saldata a quella veneziana, tant'è vero che giovedì mattina la Procura di Trieste, in una nota firmata direttamente dal procuratore capo Carlo Mastelloni, ha messo nero su bianco che l'autore della rapina compiuta il 31 agosto scorso alla filiale della banca Unipol di Piazza Oberdan, in pieno giorno, era proprio Diego Presbiteri De Lassis.

Nella nota firmata dal procuratore, si sottolinea che gli investigatori della squadra mobile di Trieste avevano "da subito orientato i loro sospetti sul Presbiteri sulla base delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza dell'istituto bancario oggetto della rapina". Successivamente i sospetti sono stati suffragati dai "riscontri decisivi delle perquisizioni svolte il 14 settembre, nel corso delle quali e' stato rinvenuto il vestiario utilizzato dal Presbiteri durante la rapina e dall'esame del Dna estratto da una sciarpa smarrita dal rapinatore sul luogo del delitto". Il raffronto tra il Dna estratto dalla sciarpa e quello di Presbiteri ha accertato "la perfetta identita'". Nessun dubbio, dunque: il rapinatore era proprio il 42enne triestino.

Cadavere spunta dal canale a Campalto

Ora però le indagini continuano per verificare i movimenti del rapinatore dal momento della rapina al suo decesso. Presbiteri entrò nella filiale con il volto travisato e mostrando una pistola o un'arma giocattolo intimò ai cassieri di consegnarli il denaro contenuto nelle casse, per un ammontare di circa 80mila euro. Contanti che fino a questo momento si sono volatilizzati. Dove sono finiti? Altre domande dovranno trovare risposta durante le indagini: a causare la morte del 42enne furono le stesse siringhe trovate a bordo dell'auto? Si trattò di un malore o di un incidente? O al contrario dietro potrebbe esserci qualcosa di più preoccupante? Gli accertamenti continuano.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Colpo di scena, il cadavere trovato a Campalto era di un rapinatore

VeneziaToday è in caricamento