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Martedì, 19 Marzo 2024
Mestre Mestre Centro / Via Spalti

Identificato l'uomo morto nel cassonetto degli indumenti a Mestre

Si tratta di un trentenne dell'Est Europa che aveva una famiglia e un alloggio in città. Le indagini proseguono

Non era un senzatetto, al contrario di quanto ipotizzato in un primo momento: le verifiche della polizia farebbero ritenere che l'uomo morto nella notte tra venerdì e sabato dentro un cassonetto per la raccolta di indumenti in via Spalti, a Mestre, avesse un regolare alloggio in città e un impiego. Trent'anni, era originario dell'Est Europa, viveva assieme alla famiglia e lavorava nell'ambito della Fincantieri di Porto Marghera. A lanciare l'allarme sarebbero stati proprio i familiari, domenica, non vedendolo rientrare. Così gli investigatori avrebbero collegato la denuncia di scomparsa a quella morte.

Se tutto verrà confermato rimane da capire per quale ragione si trovasse a rovistare nel contenitore, fino a finirci dentro e trovare la morte, per soffocamento o schiacciamento, all'interno del meccanismo di apertura e chiusura. Con sé non aveva documenti né altri elementi che potessero contribuire al riconoscimento. Qualcuno aveva udito le sue richieste di aiuto e tentato di aiutarlo, invano. Era stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco, che avevano aperto un varco nelle lamiere del cassonetto per riuscire a estrarre il corpo, ormai senza vita.

Le circostanze del decesso inizialmente avevano fatto pensare, appunto, ad un clochard. Ora le indagini sembrano portare a tutt'altra conclusione. Per il resto, perché quell'uomo fosse lì a quall'ora e cosa stesse cercando, a questo punto è da capire. Quello che per ora sembra accertato è che nessun'altra persona si trovasse con lui al momento dell'accaduto. Nessuna violenza o mancato soccorso, probabilmente. Tutto il resto è da chiarire.

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