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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tragedia a Mestre: si svegliano e trovano il neonato morto nel letto

L'allarme è stato lanciato lunedì da un'abitazione di viale San Marco. Il piccolo a quanto pare stava dormendo nel lettone con i suoi genitori

Un'altra tragedia colpisce la comunità bengalese dopo quella maledetta domenica di metà ottobre quando in via Cappuccina una mamma trovò la propria figlioletta di poche settimane senza vita nella culla. Identico dolore lunedì mattina in un'abitazione di viale San Marco a Mestre, quando verso le sette e mezza è arrivata una concitata telefonata al 118 da parte dei genitori di un neonato di appena un mese. A parlare con la centrale operativa del 118 la madre di 24 anni.

IL PADRE: "HO TENTATO DI RIANIMARLO FINO ALL'ULTIMO"

Al momento del risveglio è stato trovato senza vita, con un rivolo di sangue che usciva dal naso a rigargli la guancia. Il fratello più grande si era svegliato e intendeva dargli un bacio: l'ha trovato a faccia in su, immobile. Il mistero sui motivi della tragedia piano piano ha iniziato a chiarirsi: dai primi accertamenti sembrava potersi trattare di un decesso naturale, ma gli ulteriori esami (si vedrà se il pubblico ministero disporrà anche l'autopsia) hanno fatto prendere sempre più piede l'ipotesi dell'incidente. Sul posto dopo l'arrivo dei sanitari del Suem è arrivata infatti anche la polizia scientifica.

Genitori e figli (una famiglia di quattro persone) a quanto pare stavano dormendo tutti sullo stesso materasso, forse per cercare di difendersi dal freddo. Dai primi rilievi la notte non sarebbe stato acceso il riscaldamento nell'abitazione. A quel punto durante la notte il possibile trauma da schiacciamento e da soffocamento risultato poi fatale. Il pubblico ministero sarebbe intenzionato ad archiviare il caso come una disgrazia e a non indagare i genitori. Il padre, un barista 28enne che lavora a Venezia, invece dichiara che "Samir dormiva nel suo lettino" (DETTAGLI), ma le indagini coordinate dalla Procura tenderebbero a dargli torto: "Ho cercato di rianimarlo fino all'arrivo dei medici - racconta - ma era immobile e non si muoveva più" (DETTAGLI). Il giovane, interpellato, aveva anche dichiarato che in quell'appartamento al primo piano di una vecchia palazzina mestrina ci vivevano solo in cinque. Ma le indagini avrebbero dimostrato che invece lì dentro troverebbero un tetto due nuclei famigliari distinti: in tutto otto persone.

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